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Bonus baby sitter 2022, requisiti e come richiederlo

6 min di lettura
genitori figli

Introdotto per fronteggiare l’emergenza covid, è stato modificato dal decreto Rilancio e previsto fino al 2021

Il bonus baby sitter (o baby sitting) è stato introdotto per fronteggiare la sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche nelle scuole a causa del Covid dal decreto Cura Italia: si trattava di un contributo per il pagamento di baby sitter, del quale godere in alternativa al congedo parentale straordinario.

La disciplina originaria è stata poi modificata dal decreto Rilancio n. 34/2020 che ha introdotto, in alternativa, il bonus per la comprovata iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia per il periodo dalla chiusura dei servizi educativi scolastici al 31 agosto 2020 spiega Studio Cataldi.

Il bonus baby sitter, in realtà già riconosciuto in passato in via sperimentale prima del coronavirus, è tornato a essere applicato nel corso dell’emergenza Covid, in sostanza, per aiutare le famiglie a gestire meglio le chiusure di scuole e centri educativi a causa della pandemia.

Destinatari del bonus baby sitter sono i genitori (anche affidatari) di figli minori di 12 anni, che siano contestualmente:

dipendenti del settore privato;

iscritti in via esclusiva alla gestione separata;

autonomi iscritti all’Inps;

autonomi iscritti alle casse professionali (leggi: Avvocati e Covid 19: anche per loro il bonus baby sitting);

medici;

infermieri;

tecnici di laboratorio biomedico;

tecnici di radiologia medica;

operatori sociosanitari;

personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il bonus baby sitter si applica anche per i servizi prestati da familiari, purché non residenti sotto lo stesso tetto (leggi Bonus babysitter anche per zii e nonni, come ottenerlo).

Limite di età dei figli

Il limite di 12 anni di età dei figli, cui si è fatto cenno, non deve essere superato al 5 marzo 2020.

Esso non si applica ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata che siano iscritti a scuole di ogni ordine e grado o siano ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.

Bonus baby sitter: requisiti

Per avere diritto al bonus baby sitter i richiedenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

appartenere a una delle categorie di lavoratori sopra indicati;

avere figli di età inferiore ai 12 anni;

l’altro genitore non deve beneficiare di altre forme di sostegno al reddito come la Naspi, la Cigo, l’indennità di mobilità ad esempio, riconosciute sia in caso di cessazione che di sospensione dall’attività lavorativa, non deve essere disoccupato o non lavoratore, però può essere un lavoratore in smart working.

A quanto ammonta il bonus baby sitter

Ogni nucleo familiare può usufruire del bonus baby sitting sino a massimo 1.200 euro, limite complessivo nel quale vanno computate anche le somme eventualmente percepite per l’iscrizione ai centri estivi (oggetto di un’altra prestazione introdotta per il 2020 dal cd. decreto rilancio, sulla quale leggi Bonus babysitter anche per centri estivi).

Il bonus può essere richiesto anche per più figli, ma l’importo riconosciuto, in ogni caso e come abbiamo appena detto, non può comunque superare il limite massimo dei 1.200 euro. Cifra che sale solo per i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, che possono beneficiare di un bonus nel limite massimo di 2mila euro.

Il bonus baby sitter viene tassato?

Il bonus baby sitting per il beneficiario non rappresenta una voce di reddito soggetta a tassazione. Trattandosi di un compenso esente non deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi.

Pagamento bonus baby sitting

Il bonus baby sitting, sia esso di 1200 euro che di 2.000 è erogato dall’INPS tramite il libretto famiglia. I beneficiari della misura devono a tal fine registrarsi sul sito INPS, nella sezione apposita dedicata alle Prestazioni Occasionali – Libretto Famiglia come utilizzatori del Libretto e prestatori di servizi di baby-sitting. Una volta che l’INPS concede il bonus al genitore questi se ne appropria tramite Libretto entro 15 giorni, che decorrono da quando ha ricevuto la comunicazione di accettazione della domanda. Tramite il libretto di potranno così remunerare le prestazioni di baby-sitting per il periodo di validità della prestazione.

Il bonus per servizi integrativi per l’infanzia (ludoteche, centri estivi diurni, centri per le famiglie, centri con funzione educativa e ricreativa, asili nido e servizi per la prima infanzia, ecc…) invece viene erogato direttamente con accredito sul conto corrente bancario o postale, su libretto postale, su carta prepagata con IBAN o con bonifico domiciliato presso le poste, in base alla modalità che il richiedente indica nella domanda.

Bonus baby sitting proroga dei termini

Originariamente, si prevedeva che l’appropriazione telematica del bonus e la rendicontazione delle prestazioni dovessero essere fatte seguendo l’apposita procedura entro il 31 dicembre 2020.

Con il messaggio n. 101 del 13 gennaio 2021, tuttavia, l’INPS ha previsto la proroga al 28 febbraio 2021. Ciò ferma restando la scadenza del 31 agosto 2020 prevista per le domande di fruizione del beneficio.

Il successivo messaggio INPS n. 950 del 5 marzo 2021 ha ulteriormente prorogato i termini entro cui procedere all’appropriazione del bonus nell’apposita piattaforma delle prestazioni occasionali e alla comunicazione delle prestazioni svolte dai lavoratori nei periodi sopra indicati. “In considerazione della situazione in atto, e allo scopo di consentire la fruizione del beneficio alle istanze ancora in accoglimento, il suddetto termine è prorogato alla data del 30 aprile 2021.”

Come richiedere il bonus baby sitter

La domanda per godere del bonus baby sitter andava presentata online sul sito web Inps, tramite il servizio dedicato.

In alternativa, la stessa poteva essere presentata tramite un ente di patronato o attraverso il contact center dell’Istituto, raggiungibile al numero 803 164, gratuito da rete fissa, o al numero 06 164 164, da rete mobile.

Bonus baby sitter 2021: a chi spetta

Il decreto legge n. 30 del 13 marzo 2021, in vigore dallo stesso giorno e contenente “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena” ha previsto nuovo un bonus babysitting per fatti legati alla presenza dei figli a casa causa Covid, verificatisi dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021.

Il bonus baby sitting 2021 spetta ai genitori di figli conviventi minori di anni 14 che siano anche:

lavoratori iscritti alla gestione separata INPS;

lavoratori autonomi;

parte del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19;

lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari;

lavoratori autonomi non iscritti all’INPS, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali de numero dei beneficiari.

A questi lavoratori il decreto riconosce la possibilità di optare, in alternativa all’indennità commisurata al 50% della retribuzione per l’astensione dal lavoro, uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro alla settimana, per figli che sono costretti a stare a casa causa Covid.

Attenzione però la misura può essere fruita solo se l’altro genitore non accede ad altre tutele o al congedo indennizzato con il 50% della retribuzione.

Come viene erogato il bonus babysitter 2021

Il bonus babysitter 2021 viene erogato mediante il libretto famiglia, e direttamente al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia, misura che però è incompatibile con la fruizione del bonus asilo nido di cui alla legge n. 232/2016.

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