Lo scandaloso mondo del Lavoro: chi è lo schiavo e chi è il Padrone
3 min di letturaFedercontribuenti: il Padrone è lo Stato e gli schiavi sono gli stessi lavoratori e i datori di lavoro
Comunicato Stampa
Attualmente abbiamo 571 contratti collettivi nazionali scaduti mentre il costo del lavoro in Italia è aumentato con la pandemia.
Nel 2020, il costo del lavoro dipendente è cresciuto dai 28,8 euro l’ora del 2019 a 29,7 euro, questo è il costo per ogni lavoratore sulle spalle dell’imprenditore oltre ai contributi e Inail, altro che stipendio minimo per legge.
Lo Stato la deve smettere di lucrare sia sui lavoratori sia sugli imprenditori. Queste 29,7 euro l’ora devono andare ai lavoratori e chi assume non deve essere costretto a pagare anche uno stipendio mensile allo Stato.
Che diavolo combinano i sindacati? Perché non attaccano il governo con prese di posizioni concrete? I contratti collettivi nazionali di lavoro sono il frutto della contrattazione tra dipendenti e aziende dove si stabilisce la retribuzione minima, il numero di ore, straordinari, ferie e scatti di anzianità ma, tra sindacati e aziende resta lo Stato che pretende la sua parte danneggiando aziende e lavoratori.
Il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), ha contato ben 919 contratti collettivi nazionali nel solo settore privato, 15 della Pubblica Amministrazione e 48 del mondo dei lavoratori parasubordinati.
“Non si capisce perché devono esserci differenze tra lavoratori, perché questa differenza tra pubblico e privato, tra uomini e donne, tra aziende. Se non è speculazione questa!”.
Dei quasi 1000 contratti nazionali collettivi ben 571 sono scaduti e alcuni sono scaduti da ben 10 anni e riguardano comparti strategici come spettacolo, Istruzione, Sanità, Assistenza, Cultura. I dati si riferiscono al: 2022.
E il costo del lavoro? Perché i salari sono così bassi? Federcontribuenti: “a ben guardare il salario è basso perché ogni lavoratore assunto porta con sé imposte, le tasse sui redditi che gravano sui lavoratori e sui datori di lavoro e i contributi. Nel 2021 l’Italia era terza in Europa quanto a percentuale del costo del lavoro riconducibile alla tassazione, il 28,3%.
Solo in Svezia e Francia le tasse sul lavoro sono più alte, arrivando rispettivamente al 32% e al 31,9%, significa che se la busta paga è di 900 euro al mese il datore di lavoro deve versare un F24 mensile pari al 32% dello stipendio e questo ogni mese più i contributi.
Siamo stanchi di essere presi in giro da sindacati e governi, con queste paghette inutili e proclami come nenia a tenerci buoni. Il Lavoro va rispettato e liberato da queste invisibili catene che ci tengono al palo, catene tenute dai governi! Inutile scandalizzarci per le paghe misere, quanti lavoratori concretamente si possono assumere con questi costi occulti? Perché tutte queste tasse che contemporaneamente colpiscono buste paghe, dichiarazione dei redditi e pensioni?