Mattia Preti il cavaliere calabrese. Focus sulle sue opere in un convegno del Rotary
3 min di letturaSi parlerà del pittore italiano: Mattia Preti originario di Taverna (piccolo centro sui monti della Sila) a Catanzaro, detto anche il Cavaliere Calabrese, domenica 15 Maggio in un noto hotel di Villaggio Mancuso nella giornata organizzata dal Rotary Distretto 2102 in sinergia con AIParC Associazione italiana parchi culturali
L’intento del Club service è accendere i riflettori sul patrimonio artistico dell’artista barocco Mattia Preti, fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma.
Egli fu cittadino del Regno di Napoli ed uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana, ma la sua arte non si limitò alla città partenopea fu infatti attivo in diverse città della penisola italiana e a Malta per un lunghissimo arco di tempo, la sua carriera durò oltre sessant’anni.
Mattia nacque terzo (dopo Gregorio e Giuseppe seguiranno tre sorelle) di una numerosa stirpe appartenente al ceto intermedio delle famiglie “onorate”, non ricche di possedimenti o beni materiali ma di “qualità morali e intellettuali”.
La madre, Innocenza Schipani, apparteneva ad una delle quattordici famiglie nobili di Taverna, da tempo insediata nel borgo di San Martino, nella cui chiesa parrocchiale possedeva una cappella gentilizia che ospitò il battesimo del piccolo Mattia il 26 febbraio 1613, due giorni dopo la nascita.
Il padre don Cesare con l’aiuto di don Marcello Anania, parroco della chiesa di Santa Barbara di Taverna poi Vescovo di Sutri e Nepi impartì al figlio Mattia istruzione privata. Don Marcello infatti lo istruì «nella grammatica e nelle buone lettere, nel corso dei quali studiò spinto da un genio naturale, solea copiare alcune stampe degli elementi del disegno lasciate in casa da Gregorio suo fratello, allorch’ei partì per Roma».
Domenica 15 maggio dunque appuntamento prima nella terra che ha dato i natali al Cavaliere Calabrese per analizzare attraverso una visita al Museo di Taverna le opere dell’artista, (grazie anche ad un servizio di trasporto gratuito offerto dal Rotary che partirà da Reggio Calabria per passare da Lamezia Terme diretto a Taverna e a delle guide esperte), per spostarsi poi al Villaggio Mancuso dove alle 15 si terrà un convegno che metterà in evidenza lo sfondo storico, l’arte e le modalità di restauro delle opere del Preti tra Malta e Italia.
Dopo i saluti del governatore Fernando Amendola (il quale vanta una lunga carriera di incarichi distrettuali, che lo hanno portato nel 2021 all’attuale carica di Governatore del Distretto 2102 della Calabria), del Presidente del Rotary Club Catanzaro Vito Verrastro, del dottor Michele Zoccali presidente del Rotary Catanzaro Tre Colli e della presidente nazionale di AIParC Irene Tripodi, nell’incontro moderato dalla Professoressa Dora Anna Rocca oltre che docente, giornalista, saggista e Presidente di AIParC Lamezia, relazioneranno: Maria Luisa Neri vicepresidente e direttore dipartimento cultura AIParC, Salvatore Timpano esperto d’arte e direttore dipartimento AIParC: Arte e Patrimonio materiale e immateriale, Giuseppe Mantella restauratore.
Il Mantella si è occupato del restauro di molte opere note a livello nazionale ed internazionale e anche del Cavaliere calabrese. Secondo Mantella: «un restauro deve avvenire quanto più possibile in maniera scientifica e condivisa, anche se c’è sempre una percentuale di scelte del restauratore che condivide tutti i passaggi con l’equipe».
Un appuntamento molto importante dunque per saperne di più su uno dei più importanti artisti meridionali del Seicento.