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Festa della Repubblica: medaglia d’onore alla memoria al lametino Domenico Caputo

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Festa della Repubblica: medaglia d'onore alla memoria al lametino Domenico Caputo

Oggi, giovedì 2 giugno 2022, ricorre il 76° anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana

A Catanzaro, davanti al Monumento ai Caduti in Piazza Matteotti, si è tenuta la cerimonia celebrativa.

Dopo l’alzabandiera, il Prefetto di Catanzaro, Dr.ssa Maria Teresa Cucinotta, accompagnata dal Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Gen. B. Pietro Francesco Salsano, sulle note della “Marcia del Piave”, eseguite dalla Fanfara del 10° Reggimento “Campania” dei Carabinieri ha deposto una corona in memoria di tutti i caduti.

Successivamente la manifestazione si è spostata nella Piazza Giardino del Complesso Monumentale del San Giovanni.

Il Prefetto dopo aver letto il messaggio del Presidente della Repubblica ha proceduto alla consegna ai congiunti, di quattro Medaglie d’Onore alla memoria, concesse dallo stesso Mattarella a “cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto e per l’economia di guerra”.

Tra loro, ha ricevuto la medaglia il lametino Domenico Caputo, nato a Sambiase (CZ) il 21 agosto 1913, soldato “Autiere” assegnato al 166^ Autoreparto pesante del Regio Esercito, dislocato in Albania, dove fu catturato l’8 settembre del 1943 dopo essersi rifiutato di aderire ai Nazifascisti.

Per tale motivo venne caricato su un carro ferroviario per bestiame e, dopo un lungo viaggio tra fame, sete e sofferenze varie giunse in Austria dove fu internato nel LAGER 398 di PUPPING, nel distretto di Efferding, obbligato al lavoro forzato come prigioniero nr.2523.

Lavorava dall’alba al tramonto presso una fabbrica che produceva cuscinetti meccanici per aerei.

domenico caputo

Le condizioni nel campo erano a dir poco disumane, infatti per potersi nutrire raccoglieva tra gli scarti di cibo della mensa dei soldati tedeschi, bucce di patate che cucinava insieme ai suoi commilitoni in un pentolone ricavato da un fusto di combustibile.

Grazie ad un suo amico che lavorava nella mensa ogni tanto riceveva qualche patata o rape.

Durante la sua permanenza nel Lager ha visto persone perdere la vita a causa delle disumane condizioni di lavoro, malattia e nutrimento.

Con la sconfitta dei tedeschi in data 8 marzo 1945 fu liberato dalle FF.AA. Americane e nell’agosto dello stesso anno fu rimpatriato dalla prigionia.

Visse a Lamezia Terme sino alla sua morte avvenuta il 27 aprile 2005 all’età di 91 anni.

A ritirare la medaglia il figlio Salvatore, Maresciallo Capo dei Carabinieri (in pensione) e la pronipote Rosetta Erika.

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