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Pride Month: Presentato il libro “Vi dichiaro uniti” dello scrittore Riccardo Cristiano

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Catanzaro, quartiere Santa Maria, all’interno della cartolibreria Palaia, nota per la rassegna “Sabato d’autore” è stato presentato il libro “Vi dichiaro uniti, Diario LGBTQI* una storia di ricerca, Amore e diritti civili” dello scrittore calabrese Riccardo Cristiano, edito da Officine Editoriali Da Cleto

Sin da subito, la moderatrice, Terri Boemi, giornalista e candidata per la città di Catanzaro nella lista Cambiavento, ha espresso l’esigenza di parlare della questione dei diritti, a suo avviso ancora carenti e che non tutelano le persone facenti parte della comunità LGBTQI* in particolar modo nei casi di omo-transfobia, che in Italia sono purtroppo ancora crescenti.

Terri Boemi dice questo: “Noi siamo al ventiduesimo posto in Europa, dietro luoghi inattesi come l’Ungheria, per quanto concerne l’omofobia, in materia di tutela delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali. Secondo il rapporto stilato da omofobia.org si contano 148 denunce penalmente rilevanti, nel giro di un anno, con il calo sensibile dell’età di chi denuncia, 1 su 3 ha un’età compresa tra i 10 e i 20 anni.

Ricorda inoltre l’Istat che per 1 persona su 4 unita civilmente, l’omosessualità causa, in Italia, oggi, 2022, causa difficoltà sul lavoro, e 2 persone gay su 3, non si tengono per mano in pubblico”.

Un’analisi scevra da pregiudizi, affrontata a volte con il sorriso, altre con la riflessione più attenta, dove le vittime, sono spesso portate a gesti estremi. Quale la soluzione per affrontare il problema dell’omo-trans fobia e della violenza in genere? Come intervenire prontamente con strumenti alla portata di tutti? La risposta arriva da Annarita Palaia, che alla presentazione dichiara:

“E tutta una questione culturale, che deve partire quantomeno dalla formazione scolastica, quella del rispetto verso l’altro, perché alcune volte è difficile, anche il fatto di non dichiararsi in famiglia, perché si ha paura della reazione dei genitori, quindi in questo caso ci si chiude, perché si ha paura di quello che si dovrebbe affrontare dopo. E’ necessaria una formazione da fare sugli adulti, non solo sui ragazzi”.

L’autore pone l’attenzione sul dialogo, l’importanza di non sentirsi “diversi ma unici” in quanto parte di un mondo che è in continua evoluzione. Si è anche parlato dell’importanza dei Pride, perché i diritti non sono mai acquisiti, così come la storia stessa della comunità LGBTQI* la quale dovrebbe essere tramandata, alla luce delle lotte passate, come i “moti di Stonewall”. Grande interesse anche sulle parole da utilizzare o da non utilizzare, troppo spesso usate come corpi contundenti da chi le pronuncia. Riccardo infatti afferma:

“Mi hanno sempre chiesto se la mia fosse una scelta. Nessuno sceglie di nascere eterosessuale, quindi vale anche per tutte le persone della comunità LGBTQI*. Stesso discorso riguarda la transizione. La transizione è il percorso che una persona transgender, ovvero che non si identifica nel sesso assegnatole alla nascita, decide di compiere volendo conformare il proprio aspetto fisico e i propri dati anagrafici a quello a cui appartiene. Quindi se si da del trans, al maschile, a chi sta affrontando un percorso di transizione M to F (ovvero da maschio a femmina) è un’offesa. Mio avviso, oltre che una mancanza di rispetto, operata molto spesso dai media, che, in alcuni casi, ignorando volutamente la terminologia, danno una vera e propria coltellata a queste persone che già ne passano tante”.

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