Celebrata nella chiesa del Santissimo Rosario la Messa per i maturandi
3 min di letturaUn momento di preghiera e di comunione, quello vissuto martedì sera nella chiesa del Santissimo Rosario dagli studenti che oggi hanno affrontato la prima prova degli esami di maturità
Insieme a loro c’erano anche genitori e docenti che non hanno voluto mancare alla celebrazione eucaristica che, voluta dall’Ufficio scuola diocesano, è stata officiata da don Giuseppe Gigliotti, viceparroco del Santissimo Rosario, il quale, rivolgendosi ai ragazzi, ha ricordato che “la cosa importante è sapere che siamo preziosi, amati da Dio. Per poter mettere in pratica questa frase – ha detto -, dobbiamo capire cosa significa volerci bene”.
“Abbiamo perso di vista cosa significa amarsi – ha aggiunto don Giuseppe -, volersi bene. Spesso ci lasciamo incantare dalle tante voci che vogliono dirci cosa vogliamo diventare e perdiamo di vista ciò che ci dice il Vangelo e, cioè, che ognuno di noi è unico, è speciale. È importante avere la capacità di non farsi sedurre dalle tante distrazioni che ci sono nel mondo e capire che la voce di Dio è l’unica che ci dice che dobbiamo volerci bene e che siamo preziosi. Quelle perle di cui si parla nel Vangelo siamo ciascuno di noi, però non ci crediamo. Dobbiamo costruire la nostra originalità. Chiediamo al Signore che vi aiuti ad ascoltare la sua voce: se Lui cammina insieme a voi, la strada si fa più chiara. Allontanate dal vostro cuore tutte quelle voci che vi impediscono di essere voi stessi”.
“La Chiesa – ha proseguito don Giuseppe – viene vista come una mamma severa che ci dice cosa non si deve fare, in realtà quello che cerca di fare è dirti che non ti stai amando. Il Signore vi invita a fare un cammino dentro di voi per trovare la vostra felicità. La maturità è un momento particolare della nostra vita. Personalmente, lo ricordo come uno dei più intensi. È un periodo fatto di ansia, di stress, come se tutta la nostra vita dipendesse dal risultato di questo esame. La maturità ci chiama ad essere responsabili, ad essere adulti, a capire cosa stiamo facendo della nostra vita. Voi siete chiamati a diventare grandi, adulti e la maturità non può essere solo relegata all’ambito della scuola: avere dei progetti, cercare di farsi un’idea di cosa si vuole diventare da grandi, ma anche essere maturi sotto ogni punto di vista ed è bello leggere questa pagina del Vangelo che ci dà dei consigli belli. C’è una frase, infatti, che racchiude bene ciò che dovrebbe fare ogni cristiano: ‘tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro’. Ecco, se io voglio qualcosa, se io voglio che qualcuno rispetti i miei diritti devo essere io per primo a farlo”.