Da San Mango a Compostela lungo il Cammino di Santiago
4 min di letturaPrimo volo da Lamezia, secondo volo da Bergamo a Lourdes, e il 2 luglio è a Saint Jean Pied de Port, in Francia
È residente a San Mango d’Aquino, in Calabria, da quando aveva un anno; dopo il diploma conseguito a Lamezia è vissuta a Roma per motivi di studio e di lavoro; da quattro anni vive a Milano, dove svolge la professione di educatrice presso la Scuola dell’infanzia del Comune.
Domenica 3 luglio Elena Orlando inizia il viaggio a piedi lungo il “Camino Francés”. Attraversa il confine spagnolo seguendo quella che è chiamata “la rotta di Napoleone”, affronta un dislivello di 1.250 metri, supera i Pirenei atlantici e lunedì 4 luglio, da Roncesvalles, inizia il percorso in territorio spagnolo verso Santiago de Compostela.
Ha davanti a sé 790 chilometri di “Camino” che comincia a percorrere con nella mente il ricordo della Santa Messa del Pellegrino nella chiesa gotica di Roncisvalle, la benedizione in quattro lingue dei pellegrini chiamati sotto l’altare e le lacrime di commozione versate nel corso della cerimonia. Il 5 luglio è a Pamplona, nella regione spagnola della Navarra dove è in corso la Festa di San Firmino con la corsa dei tori.
Comincia ad annotare le sue riflessioni: «Questo cammino è un’esperienza inimmaginabile …un sogno che si avvera»; «È una delle esperienze più belle che io abbia mai fatto. Tanta sofferenza, fisica e non solo, ma tante emozioni e tanta gioia quando arrivi alla meta, ti guardi indietro e realizzi quanti chilometri hai percorso». E poi la durezza del cammino: «Ti voglio bene zainetto mio, ma oggi ti sei fatto sentire. Dolore forte alla spalla sinistra, sono andata moooolto piano e neanche l’Aulin mi è stato di aiuto; 10 kg sulle spalle non sono pochi, ma il cammino è anche questo, ed è talmente bello ed emozionante, che talvolta ti dimentichi anche della stanchezza, dei dolori e dello zaino (giuro, accade). Ora super impacco con crema e speriamo domani possa andare meglio. La tappa di domani è molto lunga, quasi 28 chilometri da Los Archos a Logroño… come sempre, ci si prova. Grazie a Gianluca e Kristalia che sono stati con me da inizio tappa ad… (praticamente) ora!».
A metà cammino scrive: «Sono stati giorni duri per via di un’infiammazione al nervo sciatico. Ho fatto anche una capatina al centro medico dove mi hanno somministrato una puntura di antidolorifico. Dialogo tra me e il medico: Dott.: “Oggi mi raccomando, riposo!”; Io: “Non è possibile, devo finire la tappa”; Dott.: “Almeno non faccia 30 chilometri”; Io: “No, no… 27”;. Mi ha mandata via con la faccia rassegnata… tappa conclusa…».
Il 19 luglio scrive: «Ostello per pellegrini di Bercianos del Real Camino: una serata che conserverò per sempre nel mio cuore». Il 25 luglio ha già superato i cinquecento chilometri ed è di nuovo sulle montagne, fino a raggiungere la Croce di Ferro, nella provincia di Léon, il punto più alto del Cammino Francese, 1.504 metri di altitudine, e lì anche Elena lascia il suo sassolino sul quale ha scritto i nomi di alcune persone a lei care.
Il 27 luglio dalla Castiglia passa in Galizia. Il giorno dopo percorre più di venti chilometri tra le montagne, raggiunge il punto più alto del Cammino Francese in Galizia (1.337 km.) e inizia a scendere a valle, lasciandosi alle spalle la montagna. Mancano 133 chilometri per Santiago, da percorrere in altre sei tappe. E il 3 agosto, alla vista delle torri del Duomo che svettano verso il cielo, Elena si lascia dietro le avversità, la stanchezza fisica, i disturbi per una tendinite… In 32 giorni ha percorso 814,2 chilometri. Una visita a Finisterre per toccare con mano le acque dell’Oceano Atlantico, là dove inizia il chilometro zero, e il Camino è concluso.
Sugli appunti di viaggio annota: «Il cammino di Santiago è qualcosa che non si riesce a raccontare a parole, auguro a tutti di poter vivere emozioni così intense».
Parte dall’aeroporto di Santiago per Orio al Serio, poi un secondo volo Orio-Lamezia, e sabato 6 agosto Elena torna in Calabria.