Piero Angela, Amalia Bruni: uno degli uomini che ho ammirato di più in tutta la mia vita
3 min di letturaIl ricordo di nove minuti perfetti
Comunicato Stampa
“Quando mi chiamarono dalla redazione era un giorno di dicembre, eravamo vicini a Natale e la segretaria di produzione mi annunciò in pompa magna che Piero Angela aveva deciso di dedicarmi nove minuti di trasmissione…
Mi parve una presa in giro… un lavoro di anni e di tanta ampiezza era impossibile fosse condensato in nove minuti di trasmissione. Ma come potevo rifiutare? Acconsentii per la solita curiosità di vedere come gli altri (ma in questo caso uno degli Uomini che ho più ammirato nella mia vita) raccontassero la storia di questi studi che avevano portato la mia Calabria fuori dall’inconsistenza scientifica nel campo della malattia di Alzheimer. Nove minuti di trasmissione ma tre giorni di full immersion di riprese, racconto, interviste. Da Serrastretta, con il parroco subito pronto a fare l’attore, all’archivio dell’ospedale di Girifalco e la mano che doveva prendere le cartelle, no proprio quella, quella di Angela R del 1904, prima che Alzheimer descrivesse la malattia…
“Ma la mano Amalia la devi mettere meglio ecco così, più spontanea… perfetto… ecco ora hai parlato benissimo ma lo sguardo era lontano devi guardare nella camera… dai ripetiamo .. ripetiamo due, tre, dieci volte”..e poi le riprese in giro per i quartieri di san Teodoro, il laboratorio, lì dove si concretizzavano i risultati della genetica molecolare…
Stremata, alla fine dei tre giorni realizzai che è più facile fare il Medico rispetto all’attrice. Fu una esperienza fantastica ed esaltante da un punto di vista umano. La troupe guidata da Marco Visalberghi andò via dopo aver girato una quantità di materiale che sarebbe bastato per fare non nove ma forse 900 minuti. Di tutto quello che era stato prodotto poi venne fuori il Superquark dedicato a Nicastrina che sarebbe stato messo in onda nell’estate del 2001. Nove minuti esatti, perfetti, c’era tutto, non mancava nulla, c’era la precisione e il metodo rigoroso accompagnato dalla visione e dalla passione ed incastonato nell’armonia piena di una storia di malattia, tabù e dolore che assurge ad emblema della liberazione di una terra dalla schiavitù culturale. C’era tutto quello che Piero Angela ha voluto testimoniare con il suo lavoro/missione: conoscere la scienza rende l’umanità libera. Ciao Piero sono convinta che avrai anche lì canali di comunicazione straordinari”. É il ricordo personale di Piero Angela che Amalia Bruni, capogruppo del Gruppo Misto in Consiglio Regionale ha dedicato al divulgatore appena scomparso.