Lutto nel mondo antiracket calabrese: è venuto a mancare Girolamo Morano
2 min di letturaFu tra i fautori della denuncia collettiva di Cittanova del 1992
Comunicato Stampa
A Girolamo Morano, uomo onesto che non esitò di fronte alla scelta di restare uomo libero, dobbiamo il primo impulso verso una presa di coscienza collettiva contro la prepotenza mafiosa a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria.
Fu lui, insieme ad altri coraggiosi imprenditori cittanovesi, a denunciare i Facchineri, la cosca più potente della zona, facendo scattare indagini e arresti, e innescando un cambiamento prima di tutto culturale in un contesto storico e sociale ancora del tutto impreparato a una lotta simile.
È da quella volontà condivisa di scardinare un sistema di potere ingiusto che nacque la seconda associazione antiracket d’Italia e la prima in Calabria, l’associazione ACIPAC e iniziò l’impegno in prima linea di sua figlia Maria Teresa Morano, oggi coordinatrice della rete antiracket calabrese “Mani Libere in Calabria”.
A lei, a suo fratello Domenico, che ha ereditato l’officina metalmeccanica di famiglia trasformandola in un’azienda considerata tra i fiori all’occhiello della Piana di Gioia Tauro, dimostrando che denunciare non è solo possibile ma garantisce futuro e crescita alla propria attività economica e all’intero territorio su cui opera, e a tutta la famiglia Morano il cordoglio della rete delle associazioni antiracket calabresi “Mani Libere in Calabria” costituita dall’Associazione Antiracket Acipac di Cittanova con la presidente Paola Raso, dall’Associazione Antiracket Lamezia Ala con il presidente Antonio Butera, dall’Associazione Antiracket di Polistena con il presidente Salvatore Auddino, dall’Associazione Antiracket “Lucio Ferrami” di Cosenza con il presidente Marco Moretti, e della Fondazione Trame, del suo presidente Nuccio Iovene e di tutto lo staff e i volontari di Trame.