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Perse nelle montagne della Presila, ritrovate dai Carabinieri

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Perse nelle montagne della Presila, ritrovate dai Carabinieri

Due diciannovenni sono rimaste impantanate con l’auto nelle aree boschive site tra i comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano

Si erano troppo affidate al navigatore satellitare, anche quando, dalle strade principali, il software le aveva fatte andare su strade sterrate e impervie, le due ragazze diciannovenni della provincia di Catanzaro che nella mattina del 1 settembre hanno contattato, disperate, il numero di emergenza 112.

Avevano spiegato, con inquietudine, che durante il viaggio da una località della Sila catanzarese al comune di residenza di una delle due, il navigatore le aveva condotte su strade sterrate fino a quando, anche a causa della pioggia, non accorgendosi di una cunetta profonda, erano rimaste impantanate con l’auto.

L’area in cui si trovavano, a loro sconosciuta, aveva peraltro una scarsa copertura della rete telefonica e telematica e quindi non solo il navigatore non era più funzionante, ma neppure erano riuscite a contattare familiari o amici per farsi aiutare.

Erano riuscite solo a contattare il numero di emergenza cui avevano spiegato, per sommi capi, la strada sino a lì effettuata e, quindi, a delimitare l’area delle ricerche alle aree boschive site tra i comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano.

Veniva subito attivato un equipaggio della Stazione Carabinieri di Tiriolo che, avvalendosi della conoscenza del territorio e delle indicazioni fornite, dopo alcune ore di ricerche riusciva a rintracciare l’autovettura con a bordo le due ragazze rese ancora più impaurite dal probabile riavvio delle precipitazioni temporalesche e dal fatto che i cellulari, con i quali erano riuscite a rimanere in contatto con il 112 e con chi le ricercava, si stavano velocemente scaricando.

I Carabinieri hanno provveduto a tranquillizzare le due giovani facendo giungere sul posto sia i familiari che un mezzo dei vigili del fuoco per provvedere al recupero dell’auto dalla cunetta.

Una storia terminata con un lieto fine ma che fa riflettere alla luce del fatto che spesso, soprattutto nelle aree di montagna, capita che automobilisti non conoscitori delle zone, avvalendosi unicamente della tecnologia, si trovino a perdersi tra strade sterrate in aree impervie e scoscese.

Il suggerimento è quello comunque di privilegiare le strade principali o comunque asfaltate, sintomatiche di un percorso rotabile con meno rischi.

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