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Bagno di folla per Gianluigi Paragone in Calabria 

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Si è tenuta a Lamezia Terme, presso la gremitissima sala conferenze del T Hotel, la presentazione delle candidature di Italexit per l’Italia con Paragone

«Rivendichiamo il diritto di avere diritti», nelle efficaci parole di Gianluigi Paragone, presente a Lamezia Terme, presso la gremitissima sala conferenze del T Hotel, per la presentazione delle candidature di Italexit per l’Italia con Paragone alla Camera dei Deputati e al Senato. Erano tutti presenti, i candidati, e tra loro, a moderare l’incontro, il coordinatore regionale nonché capolista alla Camera, Massimo Cristiano.
Il fondatore e leader di Italexit ha ripercorso le battaglie di oltre due anni, da quando la presunta pandemia è stata strumentalizzata per politiche discriminatorie, simbolicamente racchiuse nell’obbligo del Green Pass. «Il nostro Green Pass è la Costituzione», ha invece affermato Gianluigi Paragone. Ecco perché, al netto delle dichiarazioni, tardive e opportunistiche, di Giorgia Meloni, Italexit è l’unico partito che sin da subito si è impegnato contro il ricatto vaccinale e che, ha ribadito ancora Paragone, «intende promuovere due commissioni d’inchiesta»: una sulla fallimentare gestione del Covid e una che indaghi sugli inquietanti effetti avversi dei vaccini. Rivendicando con orgoglio l’etichetta di “anti-sistema”, ha svelato quale sia il sistema contro cui il giovane partito si batte. E dunque, «non esiste alcuna distinzione tra centrodestra e centrosinistra», parimenti ossequiose verso l’Unione europea, l’America, i mercati, pronti ad attuare le riforme sollecitate da Bruxelles, che in realtà «servono a strozzare i cittadini e comprimere la sovranità». Lunghi strali sono stati, poi, rivolti al Movimento cinque stelle, o quel che ne rimane, benché Conte voglia rifarsi una verginità politica: ma – poiché “Io non dimentico” è uno degli slogan della campagna di Italexit – Paragone non dimentica come il governo Conte non abbia revocato ai Benetton le concessioni autostradali all’indomani del disastro del ponte Morandi, oppure come abbia delegato alla Fca degli Agnelli/Elkann la produzione delle mascherine che gli studenti hanno dovuto indossare, prima che venissero ritirate perché non conformi.
Non poteva mancare un lungo e accorato passaggio sulla guerra in Ucraina, la crisi energetica e il drammatico rincaro delle bollette, che stanno mettendo in ginocchio il Paese. E indebitando i cittadini: in questa spirale viziosa in molti hanno ipotecato la propria stessa abitazione, sicché «uno dei punti del nostro programma è: nessun pignoramento sulla prima casa». Le sanzioni imposte alla Russia stanno, in realtà, «ingrassando gli speculatori e i broker, a danno dei cittadini». Nel frattempo, ENI matura 7 miliardi di utili e Italexit, ha ribadito Gianluigi Paragone, «chiede con forza la redistribuzione degli extraprofitti».
L’incontro è stato introdotto da Massimo Cristiano, coordinatore regionale di Italexit, il quale ha ricordato gli esordi del partito in Calabria, «quando eravamo in tre», mentre oggi gli iscritti sono centinaia, quattro le sedi aperte, quindici le sezioni operative. In molti credono che viviamo un’era post-ideologica. Niente di più sbagliato: Massimo Cristiano ha illustrato le insidie della pericolosa ideologia che oggi pervade ogni aspetto dell’agire umano, quel neoliberismo in nome del quale «si promuove il pensiero unico dominante, tutti i partiti di sistema ne accettano i dogmi, fanno finta di litigare ma indossano tutti la stessa casacca». Ecco perché sono tutti uguali. Un sistema che «ha sostituito il lavoro vero, ben retribuito, con il precariato, che vuole azzerare la piccola e media impresa a favore delle multinazionali, vuole sostituire l’uomo con il profitto». Una ideologia silenziosa e potente che, attraverso Bruxelles, impone misure di austerità e che addirittura impone limitazioni della libertà e trattamenti sanitari obbligatori. Il «braccio armato» si chiama Commissione europea, che impone austerità ai popoli, aumento delle tasse e tagli alla spessa pubblica, come ad esempio in Calabria, «dove negli ultimi dodici anni i governi di centrodestra, centrosinistra e Cinque stelle, hanno tagliato qualcosa come 3 miliardi di spesa pubblica, facendo pagare un prezzo altissimo ai calabresi: venti ospedali chiusi, il blocco delle assunzioni», il tutto con il consenso unanime di centrodestra, centrosinistra, Movimento cinque stelle. Gli stessi ora pronti, chiunque vinca, a portare avanti l’Agenda Draghi. «La nostra ideologia è un’altra: l’autodeterminazione dei popoli e la sovranità degli Stati». «Libertà», ha concluso il coordinatore regionale. Siamo l’unico partito anti- sistema, ampiamente sopra il 3% nazionale.
Ecco, di seguito, i candidati di Italexit e i rispettivi collegi.
COLLEGIO PO1 CALABRIA CAMERA
1(capolista) Massimo Cristiano
2 Angela Barresi
3 Giuseppe Antonio Germanò
4 Maria Pangallo
UNINOMINALI CAMERA
01 Carolina De Leo.
02 Anna D’Agni
03 Giuseppe Gigliotti
04 Domenico Antonio Greco
05 Pietro Vincenzo Marcianò
COLLEGIO P01 CALABRIA SENATO
1(capolista) Raffaele Vena
2 Antonella Stranieri
3 Francesco Fabbiano
4 Maja Schiavone
UNINOMINALI SENATO
01 Katerina Beltot
02 Ernesto Lamanna
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