Cristiano (Italexit): sempre dalla parte degli agricoltori calabresi
2 min di letturaSiamo dalla dalla parte degli agricoltori calabresi, messi in ginocchio dagli effetti delle sanzioni, che colpisono loro e noi, non di certo la Russia
Comunicato Stampa
Noi saremo sempre, a fianco degli agricoltori, tra coloro che pagano il prezzo più alto di questo momento storico e, più precisamente, pagano la gravissima emergenza per cui ringraziamo coloro che si sono autoproclamati “Migliori”: il rincaro dei consumi e il carobollette.
Ecco gli effetti delle sanzioni alla Russia. Stanno colpendo i cittadini e le imprese italiane, non di certo la Russia stessa. Eppure, proni a ogni folle decisione arrivi da Bruxelles, si spendono miliardi di euro in armamenti per una parte in guerra, mentre gli agricoltori e i cittadini tutti debbono fronteggiare rincari anche del 100%.
Inutile sottolineare come tale categoria rivesta un ruolo fondamentale per il tessuto produttivo e per l’intera comunità calabrese. Italexit contesta che l’esecutivo uscente non abbia previsto alcuna strategia politica contro il carovita, che rende sempre più difficile il lavoro degli agricoltori stessi.
Gli imprenditori agricoli che rappresentano una delle locomotive economiche della Calabria di certo non meritano tale trattamento, anzi dovrebbero essere tra i primi a ottenere misure compensative. Invece, sono messi in ginocchio e vessati.
Naturalmente, dalla Cittadella regionale non è arrivato alcun sostegno, che non sia di facciata, mentre il carovita va di pari passo con il crollo vertiginoso del potere d’acquisto e le bollette, che sono quasi il triplo rispetto alle stesse date di un anno fa, risentono di una guerra che dal campo di battaglia si è trasferita nel mercato energetico, con somma gioia degli speculatori internazionali.
Costituitosi di recente, il Movimento territorio e agricoltura troverà sempre una sponda in Italexit, che, in un quadro più ampio, è l’unico partito a chiedere – sul serio, e non a fini propagandisti, come altre formazioni politiche – che l’abnorme rincaro delle materie prime venga compensato dagli extraprofitti registrati da ENI, che è una partecipata dello Stato, è bene ricordarlo, e che ammontano a 7 miliardi di euro!
Uno dei punti principali del nostro programma è rappresentato da NO all’invio di armi, e NO sanzioni che colpiscono inesorabilmente il popolo italiano.
Massimo Cristiano
Coordinatore regionale
Italexit con Paragone Calabria.
Candidato capolista Camera dei Deputati