Elezioni: Lamezia Bene Comune non si schiera con nessuna coalizione
5 min di letturaSi è riunita nei giorni scorsi l’assemblea del movimento “Lamezia Bene Comune”, rappresentato in consiglio comunale dal consigliere Rosario Piccioni, per fare il punto sulle ormai imminenti elezioni politiche
Comunicato Stampa
Elezioni che si svolgeranno in un contesto nazionale e internazionale che rappresenta, per diversi aspetti, un unicum nella storia degli ultimi cinquant’anni: mentre ancora si fanno sentire gli effetti della crisi sanitaria, sociale ed economica innescata dalla pandemia da Covid 19, siamo alle prese ormai da diversi mesi con la crisi internazionale determinata dal conflitto in Ucraina, i cui effetti sul piano energetico ed economico si fanno sempre più drammatici per i nostri cittadini e le nostre imprese e si aprono scenari emergenziali per il prossimo autunno-inverno.
Una campagna elettorale inaspettata, perché nessuno avrebbe immaginato che, per meri calcoli elettoralistici, l’irresponsabilità di alcune forze politiche ci avrebbe condotto al voto anticipato di fronte a uno scenario di crisi che avrebbe invece richiesto un governo e un parlamento nel pieno dei loro poteri.
Una campagna elettorale brevissima, nel cuore dell’estate, con un quadro politico estremamente frammentato e una legge elettorale utile solo a salvaguardare postazioni di potere; legge elettorale con evidenti elementi di incostituzionalità che, in cinque anni, nei fatti, nessuna forza politica presente in Parlamento ha voluto realmente modificare, togliendo ai cittadini quel rapporto diretto con i candidati e il territorio che mortifica la democrazia e allontana sempre più i cittadini dalla politica e dalle istituzioni.
Il nostro movimento, confrontandosi in più occasioni al proprio interno, con quello stile democratico e di apertura all’ascolto di tutti che ci contraddistingue, ha analizzato il quadro politico generale, le candidature indicate per il nostro territorio e le proposte in campo.
Preso atto, purtroppo, che le forze democratiche e progressiste non sono state in grado di mettere in piedi una proposta unitaria, da noi auspicata, in grado di contrastare la destra, di fronte alla pluralità di posizioni al nostro interno e alle diverse sensibilità presenti, il movimento “Lamezia Bene Comune” non si schiera apertamente con questa o quella coalizione, con questo o quel candidato, lasciando libertà di espressione di voto ai propri aderenti e simpatizzanti.
Ma, consapevole dell’importanza del voto del prossimo 25 settembre da cui dipenderà la composizione del Parlamento e del governo che dovranno affrontare sfide cruciali per tutto il Paese, ribadisce alcuni punti chiari su cui tutti ci siamo ritrovati.
Il primo appello è sicuramente quello ad andare a votare: pur di fronte a una comprensibile sfiducia e disaffezione dei cittadini, determinata anche dai meccanismi anomali della legge elettorale, occorre ribadire il valore costituzionale del voto libero e democratico, baluardo contro il disfattismo populista del “sono tutti uguali” e del “tanto non cambia nulla”.
Andare a votare con libertà e responsabilità, lanciando un messaggio positivo soprattutto alle nuove generazioni, rimane ancora oggi il più importante baluardo di democrazia.
Di fronte alla concreta possibilità di una vittoria schiacciante di questo centrodestra a trazione sovranista, con una maggioranza di seggi parlamentari tale da poter stravolgere in autonomia o con “qualche aiutino” esterno la Costituzione senza passare dal referendum, con un ipotetico futuro governo in cui avranno la “golden share” forze sovraniste che rischiano di far precipitare la credibilità del nostro Paese a livello internazionale, il nostro voto del prossimo 25 settembre e soprattutto il nostro impegno politico a partire dal giorno dopo, a cominciare dalla nostra città, sarà per la difesa della Costituzione Repubblicana, contro qualsiasi disegno di trasformazione in senso presidenzialista e nella logica dell’uomo solo al comando e per salvaguardare quell’equilibrio e bilanciamento di poteri che ha salvaguardato la democrazia nel nostro Paese per oltre settant’anni; un voto contro ogni possibile forma di autonomia differenziata, che esaspera le già allarmanti diseguaglianze tra nord e sud del Paese, per ribadire il principio della solidarietà nazionale e affermare il ruolo centrale del Sud nell’utilizzo delle risorse del Pnrr che l’Italia ha intercettato soprattutto per sanare il gap tra il mezzogiorno e il resto del Paese; un voto contro ogni ipotesi di politica fiscale fondata sul modello “flat tax”, cucita su misura per i grandi patrimoni neppure minimamente toccati dalla crisi degli ultimi due anni e mezzo, e per un fisco realmente equo a favore delle famiglie, dei lavoratori dipendenti, dei professionisti, degli artigiani, delle piccole e medie imprese e di chi ha pagato il prezzo più alto della crisi prima pandemica e ora energetica. Certamente non basta agitare lo spauracchio della vittoria della destra, ma a nostro giudizio il voto deve sostenere quelle forze progressiste capaci, nei fatti e non negli slogan, di rispondere alle istanze di innovazione di questo Paese: nelle misure di sostegno alle fasce più deboli della popolazione, in primis di chi ha perso il lavoro negli ultimi due anni e mezzo, strumenti che vanno certamente migliorati e implementati ma non demonizzati perché il “nemico” di una forza progressista è l’emarginazione sociale ed economica, non le misure per aiutare le persone; nelle politiche di innovazione ambientale ed energetica che richiedono investimenti pubblici e soprattutto una visione ben definita nell’ottica della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale; nella difesa dei diritti civili delle persone.
A ormai quasi due settimane dal voto, il nostro movimento, pur non schierandosi in modo compatto su singole forze e singoli nomi, questi ultimi in tanti casi ancora una volta decisi nelle stanze romane e calati in Calabria giusto il tempo per la campagna elettorale, si schiera in maniera netta sulle idee e i valori.
E a partire da queste idee e valori, subito dopo il 25 settembre, ci confronteremo con le persone, le realtà della società civile, le forze politiche che vogliono costruire una proposta politica di reale discontinuità anche per la nostra città.
Movimento “Lamezia Bene Comune”