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Lamezia, Rubino e Gianturco denunciano: continue violazioni regolamento del Consiglio Comunale

3 min di lettura
Rosy Rubino e Mimmo Gianturco

A rischio la democrazia partecipata. Chiediamo l’intervento del Prefetto

Comunicato Stampa

“La città di Lamezia Terme è ferma dal punto di vista amministrativo e nello svolgimento delle funzioni che sono prerogativa del Consiglio e delle Commissioni consiliari”.

E’ duro l’affondo dei consiglieri comunali Rosy Rubino e Mimmo Gianturco di Fratelli d’Italia.

“Da una parte – spiegano Rubino e Gianturco – l’amministrazione Mascaro continua imperterrita nella politica degli annunci senza riuscire a risolvere un solo problema della città e dall’altra si registra una carenza nell’attività di programmazione e pianificazione della presidenza del consiglio comunale. Le proposte e i vari documenti presentati dalle minoranze non vengono discusse in Consiglio comunale per chiara decisione della Presidenza del Consiglio Comunale, che cerca di coinvolgere in queste determinazioni anche la Conferenza dei Capigruppo, violando continuamente l’art. 18 comma 3 del Regolamento del Funzionamento del Consiglio Comunale che prevede che le mozioni vengono iscritte all’ordine del giorno della seduta successiva alla loro presentazione”.

Rubino e Gianturco aggiungono: “Sono infatti tanti i documenti che attendono da mesi una discussione in Consiglio Comunale. L’importante ruolo politico dei consiglieri comunali, di stimolo e controllo dell’attività di governo, assolto mediante la presentazione di interrogazioni, interpellanze o mozioni, viene così spesso svilito dalla mancata discussione delle stesse in Aula in tempi ragionevoli. In questo modo si mortifica il ruolo dei consiglieri comunali che cercano di dare il loro contributo allo sviluppo della città”.

“L’elenco di ritardi e dei disastri amministrativi – aggiungono Rubino e Gianturco – è lunghissimo: dal decoro urbano, il peggiore nella storia della città, ai luoghi storici e di cultura chiusi, alle opere pubbliche che registrano ritardi inammissibili fino ad arrivare al Psc, adottato quasi otto anni fa nel Consiglio comunale in cui era sindaco Gianni Speranza, al Piano Spiaggia, approvato a maggio 2015, e al progetto Sara risalente al 2013. Proprio per tali ragioni abbiamo spesso chiesto lumi, tramite gli strumenti a nostra disposizione, su ritardi, inadempienze e inefficienze dell’attività di governo comunale senza avere avuto la possibilità di ricevere risposte o aprire un dibattito in Consiglio comunale”.

“Una presidenza del consiglio comunale super partes – concludono – dovrebbe favorire il dialogo tra le diverse parti politiche e tra consiglieri e giunta comunale. Questo invece non avviene determinando un serio pericolo per la vita democratica della città e per il suo sviluppo. Rispetto a queste continue violazioni chiediamo l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro”.

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