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Giuseppe Antonio Germanò nominato vice coordinatore provinciale Reggio Calabria

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Prosegue il consolidamento territoriale di Italexit con Paragone, in ragione degli impegni assunti nella riunione, la prima dopo il voto, del direttivo di Italexit Paragone – Calabria

Comunicato Stampa

Su indicazione del Coordinatore Regionale Massimo Cristiano e del Coordinatore provinciale Ernesto Marziale, l’Avv. Giuseppe Antonio Germanò, già candidato alla Camera dei Deputati, è stato indicato come nuovo vice coordinatore provinciale di Reggio Calabria, con delega, di concerto con il Coordinatore provinciale, ad aprire nuovi circoli territoriali.

Un nuovo assetto che si rende necessario, al fine moltiplicare la presenza di Italexit all’interno di una provincia vastissima.

L’avvocato Giuseppe Antonio Germanò, già impegnato dalla prima ora, è stato premiato sul campo, per impegno, passione, competenza e consenso dimostrato sul territorio. Assume, dunque, una delega importante, nonché compiti gravosi, ma saprà certamente profondere il medesimo impegno già assunto lungo tutti questi mesi. Una maggiore visibilità e un forte radicamento sono elementi propedeutici al rafforzamento di una base di consenso non indifferente, se pensiamo alla relativamente recente costituzione del nostro partito.

Ascolteremo le istanze dei cittadini; batteremo palmo a palmo il territorio; proporremo soluzioni che coinvolgano la cittadinanza al di là degli steccati ideologici che dividono anziché unire. Esattamente ciò che fa tutto il coordinamento della provincia di Reggio Calabria.

In un quadro nazionale e internazionale instabile, e in una gravissima crisi economica per le scelte scellerate dell’Unione europea nello scacchiere russo-ucraino, che rischia di seriamente di trascinare la nostra nazione in un contesto bellico non nostro, diciamo no alle sanzioni, che colpiscono il popolo italiano, no all’invio di armi, sì ad un tavolo di trattativa per la pace, parola, questa, oramai scomparsa dalle varie agende.

Infine, le tematiche locali non saranno certo trascurate dal coordinamento provinciale reggino: attività produttive al collasso, degrado, carenza infrastrutturale e, poi, il tema della sanità, particolarmente sentito in quel territorio, dove diversi presidi sanitari sono stati chiusi, e dove un gran numero di medici e sanitari sospesi non possono tornare al lavoro.

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