Poeti della terra, il festival che ha raccontato il rinascimento calabrese
3 min di letturaAiello Calabro, chiude il festival che ha animato per quattro mesi il borgo rinascimentale
AIELLO CALABRO (CS) – Si è concluso il 29 settembre scorso al Teatro Comunale di Aiello Calabro il Festival “Poeti della terra. La Calabria narrata” che ha animato per quattro mesi interi il bellissimo borgo rinascimentale di Aiello Calabro.
Il festival, con la direzione artistica di Angelica Artemisia Pedatella, è stato realizzato con il contributo della Regione Calabria – fondi PAC 2007/2013 avviso animazione beni culturali – e sostenuto dall’Amministrazione comunale di Aiello Calabro che, insieme ad altri operatori economici del territorio e delle associazioni Pro Loco, Biologi e Nutrizionisti Calabresi e AVIS, nonché ai media partner tra cui Glicine, Muricello, Nefy, Libertas, Ali sul Mediterraneo e a Banca del Credito Cooperativo Mediocrati, hanno dimostrato tutta la loro sensibilità verso un’operazione virtuosa che ha visto la realizzazione di quarantacinque eventi tra concerti, spettacoli teatrali, eventi di danza, proiezioni cinematografiche, incontri letterari, mostre e laboratori.
Numerosi gli artisti che si sono succeduti sulla scena per scrivere un pezzo di storia di Calabria, fornendo spunti, contenuti e momenti emozionanti.
Tra generi letterari e musicali, tagli differenti, dialoghi e incontri, il mondo di “Poeti della Terra” ha portato avanti l’istanza di raccogliere il talento della regione e determinarne la possibilità di sinergie inedite.
«È stato bellissimo – chiosa soddisfatta il direttore artistico Pedatella – alla fine ci vogliamo ancora più bene e forse questo è il solo dato che conta davvero. L’arte ci insegna a stare bene insieme, ad essere comunità. Era il nostro scopo, l’essenziale lo abbiamo raggiunto, tutto il resto sono parole che si aggiungono».
L’epilogo del festival è stato affidato a tre eventi davvero speciali: il racconto dei poeti mediterranei, dell’inarrestabile Compagnia Teatrale BA17, l’incontro con l’AVIS incentrato sulla necessità della donazione del sangue ¬– concluso dal monologo sull’arte di donare composto dalla stessa Angelica Artemisia Pedatella per omaggiare la chiusura del festival – e l’incontro con Ruggero Pegna e la sua produzione letteraria, che si è concentrata particolarmente sull’ultima fatica del produttore e scrittore calabrese, “La stanza di Adel”, un romanzo delicato e pieno di empatia che ha commosso il pubblico, di cui numerosi volumi sono stati donati dall’autore per una raccolta benefica.
A registrare il buon andamento delle serate c’è stata l’Amministrazione comunale, attenta e costantemente presente a tutti gli eventi, pronta a supportare lo staff e a operare per la buona riuscita di questa operazione indubbiamente importante per il borgo che, come tanti altri, aveva subito il silenzio del periodo pandemico.
Così il vicesindaco Olga Terranova commenta: «Abbiamo davvero visto di tutto in questo festival e siamo grati a tutto lo staff che si è adoperato affinché il grande numero di eventi riuscisse nel migliore dei modi. Questa estate è stata speciale per Aiello e continueremo a lavorare in sinergia affinché la crescita culturale di questo borgo possa proseguire in maniera sempre più incisiva e importante».
Soddisfatto il sindaco Luca Lepore, che guarda già avanti e si prepara a supportare una nuova edizione: «Questo borgo esprime talento e questa amministrazione è pronta a sostenere il talento. Dobbiamo lavorare per questa terra, perché ci appartiene e perché noi apparteniamo ad essa. Non è solo un dovere morale, è un sentire profondo. La cultura resta lo strumento più importante per animare i borghi, perché dall’animazione di questi si aprono opportunità per tutte le piccole attività che nelle difficoltà che il mondo sta affrontando continuano ad essere un baluardo di umanità, un porto sicuro».
I ringraziamenti e la malinconia della chiusura sono dunque presto smorzati dalla prospettiva di un’avventura che sembra destinata a non finire qui.