Strada che non c’è, ripresi i lavori
3 min di letturaIn fase di conclusione il tratto Borboruso Coraci
Qualche giorno fà una delegazione degli attivisti del Comitato “la strada che non c’è” ha effettuato un sopralluogo nel cantiere della costruenda strada del medio savuto o Catanzaro Cosenza (la cosiddetta “strada che non c’è”) tra Soveria Mannelli e Coraci; cantiere che si trova nella parte più a nord dell’ importante arteria che da Coraci in provincia di Cosenza, attraversando l’entroterra delle due province, doveva arrivare sulla strada statale due mari in provincia di Catanzaro. I lavori, iniziati a fine anni ottanta e ripresi nel 2005, hanno sempre e solo interessato il primo lotto dalla provincia di Cosenza a Decollatura. Di questo primo lotto, dopo il tratto di 4 km aperto qualche anno fa, da Decollatura a Soveria Mannelli, rimangono altri due tratti, da Soveria a Borboruso e da Borboruso a Coraci.
In questo ultimo tratto c’è stato il sopralluogo degli instancabili attivisti del Comitato “La Strada che non c’è” che da più di 11 anni conducono una difficile e costante battaglia per difendere il diritto alla mobilità dei cittadini dell’entroterra della Calabria centrale.
E finalmente, dopo tante promesse, hanno potuto vedere che i lavori sono ripresi ed il tratto Borboruso Coraci è quasi completato.
Ci sono perfino molti guard rail già montati, l’illuminazione della galleria quasi completa. Insomma sembra che questa sia la volta buona e a quanto comunicato dalla direzione dei lavori, mancherebbero tre o massimo quattro mesi per l’apertura.
L’apertura di un breve tratto, ma sicuramente utile, in quanto si potrà percorrere in un minuto e mezzo di strada comoda il percorso che oggi si fà con tortuosissime curve e salite e discese in più di 15 minuti.
Il comitato inoltre sollecita che in modo celere si affidino subito i lavori del completamento del tratto che va da Soveria Mannelli a Borboruso non capendo per quali motivi ancora non sono stati affidati nonostante da anni vengono annunciati.
Manca poi il tratto fondamentale da Decollatura alla S. S. dei due Mari del quale si aspetta il progetto definitivo.
Probabilmente se questa fondamentale strada fosse stata completata quando si doveva, e cioè negli anni novanta, molti giovani non sarebbero andati via e a quest’ora l’entroterra probabilmente non si sarebbe spopolato come invece sta avvenendo. Urge quindi il completamento della “strada che non c’è” per evitare un ulteriore aggravio della situazione di questi bellissimi luoghi.
Continua quindi la lunga battaglia!