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Talarico: in Calabria i primi danni collaterali causati dalla lobby toscopadana

2 min di lettura
antonio talarico

In Calabria i primi danni collaterali causati dalla lobby toscopadana che vuole sfruttare le risorse energetiche della nostra terra li subisce l’agricoltura

Comunicato Stampa

Da tempo siamo preoccupati per le intenzioni della politica che ha più volte dichiarato di voler utilizzare le risorse del sud per affrontare l’emergenza energetica.

È bastato ascoltare le parole di Draghi, Carfagna e Fico, pronunciate a Sorrento durante il forum “Verso sud”, per capire che il Mezzogiorno verrà depredato e devastato dalle speculazioni selvagge.

Purtroppo, dalla denuncia lanciata da Roberto Torchia presidente del Consorzio Ionio Crotonese, emerge che la società Bresciana A2A, che gestisce le risorse idriche calabresi per produrre più energia da rivendere a buon prezzo, senza preavviso alcuno, ha svuotato i laghi della Sila utilizzando anche il quantitativo d’acqua destinato all’irrigazione delle colture, un atteggiamento menefreghista, irresponsabile e criminale che prova quanto fondate siano le nostre preoccupazioni sulla validità delle proposte politiche in materia di energia che il governo Draghi prima e probabilmente il governo Meloni adesso, vogliono attuare sul nostro territorio nei prossimi anni.

Immaginiamo per un attimo cosa succederà nei nostri mari quando sulle coste verranno costruiti i rigassificatori per trasformare dallo stato liquido a quello gassoso il gas che attraverso le navi ci giungerà dall’America, i danni nel settore del turismo e dell’ittica saranno incalcolabili.

Dov’è la politica regionale? E il governatore della Regione che una settimana fa stendeva tappeti rossi per accogliere il numero uno degli industriali venuto in Calabria per ribadire che presto il Sud diventerà un generatore di corrente per mantenere accese le fabbriche del Nord, è sparito.

E non solo lui: tacciono anche i nuovi deputati. Neanche un ridicolo tik tok su questa vicenda riescono a fare perché non difendono gli interessi della propria terra. Forse temono che, sfumata la possibilità di un ministero per ripicca, la lobby tosco padana gli possa negare anche qualche sottosegretario.

Nel frattempo a difesa della nostra terra resteremo sempre noi e il popolo che prenderà coscienza di quanto ingiusto è questo Paese.

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