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Droga: trafficante latitante arrestato in Turchia

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Reggio Calabria: il palazzo del Cedir che ospita la Procura

Il palazzo del Cedir che ospita la Procura di Reggio Calabria, tribunale, giustizia

Originario di Rimini, era ricercato dal 2018

REGGIO CALABRIA. Luciano Camporesi, di 47 anni, originario di Rimini, indicato dagli investigatori come un importante trafficante internazionale di droga e latitante dal 2018, è stato arrestato in Turchia.

Camporesi è stato individuato e bloccato dalla Polizia turca sulla base degli elementi forniti dalla Dia di Palermo, dallo Sco e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria.

Il latitante si trovava in un appartamento della città di Antalya ed era in possesso di documenti d’identità falsi. L’uomo si era sottratto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal Gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, guidata da Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Pollino-European ‘ndrangheta Connection” in cui erano rimaste coinvolte 70 persone.

A conclusione del processo scaturito dall’inchiesta il Tribunale di Locri aveva condannato Camporesi a 22 anni riconoscendolo colpevole di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Le indagini che hanno portato all’arresto di Camporesi sono state coordinate, oltre che dal Procuratore Bombardieri, dal Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo.

Secondo quanto è emerso dall’inchiesta “Pollino-European ‘ndrangheta Connection”, Camporesi avrebbe fatto parte di un’associazione di trafficanti internazionali di sostanze stupefacenti attiva tra il Sud America, l’Italia e l’Europa nord occidentale. Camporesi, in particolare, sarebbe stato in stretti rapporti con Domenico Pelle e Giovanni Gentile, coinvolti anche loro nel traffico internazionale di droga, con cui si sarebbe incontrato nell’aprile del 2017 per pianificare l’arrivo in Italia di ingenti carichi di cocaina ed hashish, utilizzando a tale scopo sia navi commerciali che una sua imbarcazione impiegata ufficialmente per ricerche petrolifere.

In base alle indagini condotte dalla Dea americana e dalla Direzione centrale dei servizi antidroga è stata ricondotta a Camporesi anche l’imbarcazione “Remus”, battente bandiera panamense, a bordo della quale la Guardia di finanza, nell’agosto del 2018, aveva sequestrato oltre 20 tonnellate di hashish arrestando l’intero equipaggio composto da 11 persone tutte di nazionalità montenegrina. (ANSA).

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