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Infanzia: in Calabria il più alto tasso di mortalità

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bambini

Atlante Save the Children,bassa anche speranza vita buona salute

CATANZARO.  Per un bambino che nasce in Calabria l’aspettativa di vita media è di 81,3 anni, ma la speranza di vita in buona salute è di 54,4 anni, la più bassa del Paese, con un divario di 12 anni rispetto alla Provincia di Bolzano, che ha la più alta (67,2%).

Tra le bambine la forbice è ancora più ampia, 15 anni in meno rispetto al Trentino.

E’ uno dei dati che emergono dalla XIII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia “Come stai?” di Save the Children.

La Calabria, secondo il rapporto, è la regione con il più alto tasso di mortalità infantile (4,42 ogni 1000 nati).

Sul fronte sanitario, nonostante il crollo demografico – con meno di 400mila bambini in media nati nel 2021 (7,1 i bambini nati ogni 1000 abitanti in Calabria) – mancano 1.400 pediatri di base e la media di bambini under14 assistiti per pediatra è pari a 826 in Calabria (883 la media nazionale che supera il limite stabilito per legge di 800 assistiti).

La Calabria ha anche la spesa pro-capite dei Comuni per servizi alla prima infanzia più bassa (110 euro) così come la percentuale di bambini sotto i 3 anni che accede a asili nido pubblici e convenzionati (2,8%).

Inoltre, più di 1 minore su tre tra i 3-17enni non pratica mai sport (33,4% contro la media nazionale del 24,7%) ed è tra le regioni con la percentuale più bassa di minori che lo praticano in maniera continuativa (31,1%); più di 1 bambino e adolescente su 3 è sovrappeso o obeso e le mense scolastiche in alcune province sono merce rara: a Reggio solo 1 alunno su 9 mangia a mensa alla primaria (11,5%) ma a Catanzaro e Crotone la frequentano il 38,7% e il 28,2%.

In Italia, dove quasi 1,4 milione di bambini vivono in povertà assoluta – la Calabria registra il 32% in povertà relativa, al di sopra della media nazionale del 22% – la pandemia, rileva il rapporto, ha amplificato l’intreccio tra disuguaglianze e salute, dalla nascita all’adolescenza.

Nel caso dei bambini con disabilità o limitazioni funzionali, il modello italiano di inclusione scolastica è tra i più avanzati ma l’attuazione lascia a desiderare. In Calabria solo il 27% delle scuole è privo di barriere per alunni con disabilità motoria, sotto la media nazionale già bassa (32%). (ANSA).

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