L’associazione le Città Visibili passeggia per le vie di Nicotera
4 min di letturaUna domenica d’atmosfera, immersi nella storia e, al contempo, nell’aria magica del Natale: sotto l’attenta e notevole guida dell’assessore Giuseppe Leone, le Città Visibili hanno passeggiato per le vie di Nicotera (il nome significa “segno della vittoria”) Superiore tra antichi palazzi nobiliari, balconi in ferro battuto, portali in granito, tesori di grande valore storico e religioso, angoli suggestivi e locali accoglienti
Comunicato Stampa
Il borgo fu, per la sua posizione strategica a picco sulla Costa degli Dei, da sempre ambito e varie dominazioni vi si sono avvicendate, lasciando segni tuttora riconoscibili.
Il primo quartiere storico in cui ci fermiamo è quello di Palmentieri risalente al periodo normanno, che conserva una delle tre porte ancora visibili tra le sette fatte costruire da Roberto il Guiscardo. Attraversiamo, poi, gli antichi quartieri del Baglio (che costeggia il settecentesco Castello dei Ruffo e prende il nome dal “Balivo”, funzionario del sovrano con poteri amministrativo-giudiziari, finanziari e militari, che qui risiedeva in epoca normanna) e della Giudecca, voluto da Federico II, tra gli insediamenti dell’ebraismo più importanti e meglio conservati della Calabria, oggi frequente meta di rabbini di tutto il mondo. Attraversiamo i cosiddetti “cafi”, una sorta di piccoli passaggi- galleria che si avvicendano nel dedalo di stradine e passaggi che spesso sfociano, a strapiombo, su panorami mozzafiato.
Dalle parole dell’assessore traspare tutto l’amore per il suo borgo, per il quale non esita a rimboccarsi letteralmente le maniche e operare attivamente per renderlo sempre più una interessante e piacevole attrattiva per i turisti. Le vie del centro storico di Nicotera convergono sul Corso Medameo, trasformato, in questo periodo festivo, in “Via del Vischio e Arco del Bacio”, un incantevole e suggestivo trionfo di verde e sfere colorate, ghirlande, luci e baluginii di decorazioni sfarzose, sospesi sui nostri sguardi affascinati.
Pochi resistono ad una foto ricordo…torniamo tutti un po’ bambini, incantati da questo mondo che ci riporta alla nostra infanzia. Cediamo anche a svariati scatti a Via degli ombrelli, dedicata a Rino Gaetano; sui gradini sono dipinte le parole di uno dei suoi maggiori successi, “A mano a mano”, brano di Riccardo Cocciante interpretato da Gaetano in modo unico e indimenticabile.
Proseguiamo il nostro tour; il nostro stupore non si ferma… all’interno della Cattedrale di Nicotera (di origine normanna, demolita nel 1588 per ordine del vescovo Ottaviano Capece che la fece ricostruire completamente. Nel 1704 il Vescovo Antonio Mansi la ingrandì portandola a tre navate.
Nel 1783 un terremoto ne fece crollare il tetto. L’architetto Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli, la restaurò in stile barocco) ammiriamo rapiti la statua della Madonna delle Grazie del Gagini, oltre al Crocifisso ligneo di Laudano di Napoli (1590), colpito da sette colpi di archibugio dai Turchi, entrati in chiesa per saccheggiarla il 20 giugno 1638; vennero rubati tutti gli oggetti sacri e bruciati tutti gli archivi. Anche una bellissima madonnina azzurra, posta su un altare laterale, colpisce il nostro sguardo: è un dono di una suora sudamericana alla cattedrale nicoterese.
La Chiesa del Rosario, già della SS Annunziata, fu costruita da maestranze locali unitamente al complesso monastico per i Padri Domenicani, tra il 1593 e il 1596, sui resti di un sito cistercense. La visitiamo poco dopo e al suo interno ci commuoviamo davanti al dipinto, attribuito a Domenico Russo, che raffigura San Giuseppe in punto di morte, assistito con tenerezza da Gesù e dalla Madonna, mentre una schiera di angeli scendono dal cielo; una scena inusuale per le nostre chiese.
Molto bella anche la statua della Madonna del Rosario, opera di Domenico De Lorenzo (XIX° secolo), a cui viene dedicata una partecipatissima processione. Nicotera è conosciuta internazionalmente anche per essere la Città della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento, grazie agli studi di Ancel Keys, epidemiologo statunitense che nel 1957 e negli anni successivi condusse una ricerca sulla popolazione del luogo e rese famoso nel mondo questo borgo, annoverato tra i posti in cui la longevità è conseguenza di una sana alimentazione.
Un percorso con varie fotografie del ricercatore è stato creato e predisposto nelle stradine del borgo, grato per sempre a questo personaggio d’oltreoceano.
A proposito di alimentazione, non potevamo non sperimentare i piatti locali. Il ristorante dell’hotel “Nautilus”, tra i più rinomati della zona, ci accoglie con gustosi piatti della tradizione, rendendo questo breve soggiorno nicoterese indimenticabile e facendoci dimenticare per un po’ la pioggia battente che ci accompagnerà fino a casa…