L’artista lametino Raffaele Mazza espone nella Galleria Espacio di Londra
3 min di letturaIl 2022 si è aperto con la voglia di guardare al futuro in modo positivo e l’arte sicuramente è il mezzo attraverso cui Raffaele Mazza si affida per poter sperare, sognare, vivere ed emozionare
In questa occasione la sua arte ha fatto tappa nel magnifico scenario londinese, dal 13 al 17 dicembre dove si è svolto un importantissimo evento internazionale, nelle sale espositive della Galleria Espacio di Londra, situata in 159 Bethnal Grn Rd nel cuore dello Shoreditch di Londra, la galleria si distingue per l’esclusività della sua programmazione artistica, per la rilevanza degli eventi inaugurali, un luogo esclusivo è in grado di attrarre ogni giorno collezionisti, operatori del mercato dell’arte, amanti dell’arte provenienti da tutto il mondo. Del resto Londra è una delle città più cosmopolite al mondo dove l’Arte si respira, ed apprezza, in tutte le sue forme.
Unitamente ai migliori interpreti del panorama artistico internazionale, il comitato critico su proposta della dott.ssa Carlino, ha voluto la presenza di Mazza, reputandolo all’altezza di un evento così importante, che fa la differenza con l’opera “Joe
Petrosino”.
Un’opera commemorativa eseguita a spatola in olio, acrilico e resina su legno, che ci racconta attraverso un’iconografia chiara e diretta, la vicenda del poliziotto italiano naturalizzato statunitense Joe Petrosino.
Tutto di questa rappresentazione è un tassello che ci aiuta a comprendere la storia e la vita di quest’uomo; a partire dalla cornice dove riconosciamo i colori e le iniziali della città di New York luogo in cui l’audace poliziotto a intrapreso la sua carriera adoperando delle tecniche di lotta contro il crimine che ancora oggi vengono messe in pratica.
In alto, al centro vediamo il ritratto fiero di Petrosino, con la sua bombetta tipica, un leggero sorriso appena abbozzato mentre alle sue spalle, svetta il Tricolore Italiano, terra in cui il nostro protagonista è venuto al mondo ed ha incontrato la morte.
L’Italia si fonde con l’America, la Patria non è più una sola per il nostro eroe, e lo si evince dal volto della Statua della Libertà che lo accolse la prima volta che giunse in America insieme alla sua famiglia e dai colori della bandiera americana dalla quale emerge il ritratto del Petrosino.
Sotto di lui, schiacciata dall’immagine del Petrosino vediamo la sagoma oscura di un uomo, con gli abiti tipici dell’epoca mentre porta in primo piano la mano nera grondante di sangue, di un rosso vermiglio, è la “Mano Nera”, soprannome dato alla mafia newyorkese, alla quale Petrosino dava instancabilmente la caccia.
E proprio sotto quella Mano ancora sporca di sangue innocente si staglia il profilo della città di New York, vermiglia come il sangue versato per proteggerla.
Riprendendo l’iconografia classica e rimodulandola per narrare di un martire moderno.
Con questa sua rappresentazione ci ricorda che: chi affronta con coraggio il male e si sacrifica per il bene comune non muore mai davvero, ma vive e rinasce ogni volta nel cuore di chi segue il suo esempio, di chi si fa difensore del debole, di chi sceglie la giustizia e non si nasconde dietro il velo dell’omertà.