Covid, Oms: “Ondata in Cina non è minaccia imminente per Europa”
2 min di letturaIl direttore Hans Kluge: “Le sottovarianti individuate già circolano, ma variante Kraken è in aumento”
“Condividiamo la visione attuale dell’Ecdc”, il centro europeo per il controllo delle malattie, “che al momento ritiene che l’ondata in corso in Cina non avrà un impatto significativo sulla situazione epidemiologica di Covid-19 nella regione europea dell’Oms”.
Lo ha sottolineato Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa, in conferenza stampa, sottolineando che “scientificamente non c’è una minaccia imminente per l’Europa, perché le varanti in circolazione in Cina sono le stesse che circolano in Europa”.
“Dalle informazioni a disposizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, le varianti del virus Sars-CoV-2 circolanti in Cina – rimarca Kluge – sono quelle che sono già state osservate in Europa e altrove”.
“Non possiamo accontentarci”, aggiunge Kluge rimarcando la necessità di insistere sulla sorveglianza, la responsabilità e un approccio scientifico.
Parlando della variante Kraken che si sta già diffondendo rapidamente negli Stati Uniti, Kluge evidenzia che “dati recenti provenienti da alcuni Paesi” europei, dove si fanno molto sequenziamenti, “cominciano a indicare la crescente presenza del nuovo virus ricombinante Xbb.1.5. I casi di questa variante rilevati nella regione europea sono ancora pochi, ma in aumento. Stiamo lavorando per valutarne il potenziale impatto”.
L’Organizzazione mondiale della Sanità non raccomanda, al momento, test e altre misure per i passeggeri in arrivo in Europa dagli Stati Uniti, ha chiarito Catherine Smallwood, responsabile Oms Europa per le emergenze, rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa. Secondo l’esperta, “i passeggeri dovrebbero indossare le mascherine in ambienti ad alto rischio come i lunghi voli aerei. Questa è la raccomandazione dell’Oms, per tutti i viaggiatori da qualunque Paese con una trasmissione locale di Covid-19, praticamente tutto il mondo”.
“I Paesi europei devono potenziare i sistemi di sorveglianza genomica” dei casi rilevati di Covid-19 “per essere in grado – spiega Smallwood – di intercettare subito le varianti e valutare il rischio, la velocità di diffusione, le caratteristiche nel contesto europeo, che è diverso dagli Usa”.
“Non è irragionevole che i Paesi adottino misure precauzionali per proteggere le loro popolazioni – afferma Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa – mentre siamo in attesa di informazioni più dettagliate dalla Cina condivise attraverso database accessibili al pubblico. Per quei Paesi della regione europea che stanno introducendo tali misure precauzionali sui viaggi, chiediamo che siano basate sulla scienza, proporzionate e non discriminatorie”.