Tra filosofia e sentimento. Verso lo sviluppo del pensiero critico

“La vera istruzione è insegnare alla gente a pensare da sola”. Noam Chomsky

Avram Noam Chomsky, filosofo, linguista, teorico della comunicazione, attivista politico statunitense, è autore di  una delle più importanti teorie relative al linguaggio umano.

In questa semplice frase, viene racchiuso uno dei capisaldi della didattica e dell’istruzione, l’obiettivo principe della formazione e della scuola in toto. Da docente, considero la grande forza di questa affermazione, non solo dal punto di vista educativo, ma per le implicazioni che comporta dal punto di vista sociale e politico.

I primi a trasmettere  la voglia di pensare autonomamente sono i genitori con il loro esempio, con il loro comportamento, con il rispetto che hanno reciprocamente e verso i figli, con l’amore che traspare dai loro gesti, dalle parole, dalla condivisione degli interessi, dal dialogo sereno in cui coinvolgere  i figli, che si sentono così stimolati a fare domande e avere risposte e nel contempo ad esprimere le proprie idee.

Naturalmente,  la scuola fa la sua parte collaborando con la famiglia alla crescita formativa dei giovani,  mettendosi a disposizione dei  discenti  e fornendo loro  gli strumenti utili per comprendere il mondo circostante, per guardarlo con occhi consapevoli. Non sono pochi gli insegnanti che sollecitano l’interesse e l’amore per i vari settori del sapere, in un costante raffronto con la realtà attuale, attraverso fili conduttori stimolanti la curiosità e la viva partecipazione dei ragazzi, che imparano così a pensare  autonomamente.

Di contro, il potere della massificazione è talmente grande da dover essere ogni giorno sconfitto. E’ noto a tutti  quanto sia difficile pensare con la propria testa, perchè coloro che vogliono confrontarsi con degli automi, e non con delle persone libere, faranno di tutto affinché la società venga deprivata di un diritto fondamentale per l’esercizio della libertà, ossia la capacità di pensiero critico che risulta dall’istruzione e da una formazione adeguata, senza le quali si subiscono le peggiori influenze sociali e si è sempre alla mercé degli eventi.

Lo sviluppo di una personalità autonoma e indipendente consente, invece, di saper comprendere le tante sfaccettature che ci vengono continuamente proposte, liberarci dai tanti falsi e sterili luoghi comuni e riscoprire il bello nei valori autentici.

E’ indispensabile  non desistere, quindi, essere concordi nel mirare a formare delle persone libere, con una propria identità, capaci di  esprimere le proprie opinioni liberamente. Solo così creeremo, forse, una società migliore.