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Arresto di Matteo Messina Denaro, le reazioni

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Arresto di Matteo Messina Denaro

Di seguito le reazioni di personalità politiche in merito alla cattura del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro (pagina in aggiornamento)

“L’arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta un colpo durissimo a Cosa Nostra. Dopo 30 anni di latitanza finisce la storia criminale di uno dei boss mafiosi più influenti e pericolosi.
Grazie ai Carabinieri del Ros e agli uomini dello Stato che hanno reso possibile questa cattura”.

Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Saccomanno (Lega): Arresto Matteo Messina Denaro grande risultato dello Stato

La collaborazione tra le Istituzioni ha portato ad un risultato eclatante: l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro dopo oltre 30 anni di latitanza! Una giornata storica per l’Italia. L’arresto è avvenuto presso la clinica Maddalena di Palermo dove il boss si trovava in day hospital per degli accertamenti sanitari. Matteo Messina Denaro risulta inserito come il boss super latitante introvabile. Era considerato tra gli irreperibilipiù pericolosi e ricercati nel mondo, che ha proseguito e rafforzato il progetto di Cosa Nostra di inserirsi nel mondo dell’imprese e nel controllo totale del territorio.

Un plauso ai ROS ed al suo comandante Pasquale Angelone, agli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del GIS e dei comandi territoriali, che hanno eseguito l’operazione, ma naturalmente a tutti coloro che hanno collaborato pienamente e, quindi, ai Magistrati di Palermo, al Ministro dell’Interno, a tutti i cittadini che hanno gioito nel conoscere tale notizia.

La Fondazione Trame commenta l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro

Trent’anni dopo si chiude finalmente un cerchio. L’arresto del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, 60 anni, conclude un capitolo doloroso della storia della giustizia italiana che potrebbe finalmente svelare i segreti relativi alle stragi di Palermo, di cui era rimasto l’unico custode in libertà.
“Messina Denaro, latitante da trent’anni, è stato finalmente arrestato. A Palermo, in Sicilia, in una Clinica privata: era rimasto vicino ai suoi affari e alla sua rete di protezione. Ancora una volta si è dimostrato che la mafia non è invincibile. Una bella giornata per il nostro Paese” – commenta il presidente della Fondazione Nuccio Iovene.
Trame.Festival dei libri sulle mafie si è più volte occupato del mistero della sua latitanza, grazie ai libri – inchieste di giornalisti e scrittori saliti sul palco della piazza lametina, tra cui ricordiamo i più recenti: Lirio Abate, Nello Trocchia, Giacomo di Girolamo, Gaetano Pecoraro, Fabrizio Feo.
“L’arresto di Matteo Messina Denaro chiude il ciclo della mafia stragista. Ora concentrarsi sulle complicità nella politica e nell’economia. La mafia purtroppo non finisce con l’operazione di oggi, è un sistema ancora radicato nel paese, che va combattuto a Milano come a Palermo” – dichiara a caldo il giornalista e direttore di Trame.festival Giovanni Tizian.
L’incredibile inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. A loro e ai carabinieri del Ros di Palermo vanno i complimenti e i ringraziamenti della Fondazione Trame e della comunità di donne e uomini onesti che hanno sempre creduto e sostenuto la lotta alle mafie.

Mani Libere: “Plauso ai carabinieri del Ros di Palermo, al comandante Pasquale Angelosanto e al Procuratore Maurizio De Lucia per l’operazione di questa mattina che ha portato all’arresto dell’ultimo caposaldo di Cosa Nostra”
“Plauso ai carabinieri del Ros di Palermo, al comandante Pasquale Angelosanto e al Procuratore Maurizio De Lucia per l’operazione di questa mattina che ha portato all’arresto dell’ultimo caposaldo di Cosa Nostra, detentore dei segreti delle stragi di Palermo.
Quello delle Forze dell’Ordine tutte e della magistratura nell’ambito delle inchieste e della lotta alle mafie è un incredibile lavoro, portato avanti con profondo e appassionato impegno, che non dobbiamo dimenticare mai di riconoscere e apprezzare”.
Commenta così l’arresto del latitante di Stato Matteo Messina Denaro Maria Teresa Morano, responsabile della rete di associazioni antiracket calabresi e socia fondatrice di Ala Associazione Antiracket Lamezia Onlus.
Ricercato da trent’anni, era stato Paolo Borsellino nel 1989 a scrivere per la prima volta il suo nome in un fascicolo d’indagine. E per Lui, per il collega Giovanni Falcone, per tutti gli uomini e le donne che da allora hanno combattuto in nome della giustizia nel nostro Paese, quello di oggi è un durissimo colpo inferto alla mafia, quella più sanguinosa.
Ne esce vincente la società civile e finalmente è colmato quel debito nei confronti di chi è caduto difendendo un ideale condiviso, la legalità.
Tuttavia, se oggi si chiude un cerchio, non può dirsi certo concluso l’impegno che ciascuno, nel proprio piccolo, può dare ancora alla lotta alle mafie.
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