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Elezioni Politiche 2022, Corte Europea dichiara ammissibile il ricorso del Partito Animalista Italiano

3 min di lettura

L’assurdo caso italiano che potrebbe far dichiarare nulle le elezioni appena svolte

Comunicato Stampa

Dichiarato dalla Corte Europea ammissibile il Ricorso del Partito Animalista Italiano contro l’Italia e le Elezioni Politiche 2022. Arriva da Strasburgo la “Bomba” sulle Elezioni Politiche del 25 settembre 2022. La Corte Europea CEDU, infatti, ha dichiarato ammissibile il ricorso del Partito Animalista Italiano contro l’Italia in relazione all’esclusione della sue liste da molte regioni, sempre sulla stessa interpretazione normativa. Ne da nota l’avv. Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista ed anche presentatore del ricorso alla Corte Europea.

LA STORIA: Il partito guidato dall’avvocato Cristiano Ceriello aveva depositato entro i termini previsti, sotto la sigla “Partito Animalista-Ucdl-10 Volte Meglio”, le proprie liste insieme al movimento “10 Volte Meglio”, partito che tra l’aprile e il dicembre 2019 si era costituito in gruppo parlamentare.

Questo apparentamento avrebbe dovuto dare al Partito Animalista l’esenzione dall’obbligo di raccolta firme, ma mentre le Corti d’Appello di Calabria ed Emilia Romagna hanno approvato le liste, altre le hanno respinte per mancanza dei requisiti necessari.

L’episodio più singolare in Campania, dove la circoscrizione che comprende la provincia di Napoli (Campania 1) ha bocciato la domanda, l’ha invece approvata invece nel resto della regione (Campania 2). Tra gli altri il Partito Animalista Italiano è parte del gruppo Animal Politics EU, punto di riferimento degli animalisti europei che conta 3 deputati a Strasburgo. «Il fatto che non siano italiani non conta nulla, perché con il Trattato di Lisbona si è stabilito che anche i deputati eletti all’estero venissero parificati a quelli italiani. Questa norma che ci ha già conferito l’esenzione alle ultime elezioni europee è stata ignorata dalle corti che ci hanno respinto», come riportato dal PAI.

La lista, pur presente in poche regioni, ha raggiunto anche punte che hanno sfiorato l’1%, seppure nei collegi dove avrebbe potuto maggiormente incidere con la sua presenza, non ha avuto possibilità di “giocarsi la partita” specialmente nei collegi uninominali (in Campania il PAI conta anche un consigliere regionale).

Dopo le Elezioni, contro l’assurda esclusione della lista Partito Animalista-Ucdl-10 Volte Meglio da tanti collegi elettorali sulla interpretazione della stessa normativa, il presidente del PAI Ceriello, propose ricorso alla Corte Europea CEDU per la violazione delle Convenzioni e del diritto ad elezioni corrette e trasparenti. La Corte Europea ha comunicato come il 13 febbraio il ricorso è stata dichiarato ammissibile (oltre il 95% non passa il filtro dell’ammissibilità e viene dichiarato inammissibile) e verrà quindi discusso dinanzi la Corte Europea con il numero 41609/2022.

Colpo di scena in arrivo? Vedremo cosa deciderà la Corte Europea sull’assurdo caso italiano che potrebbe far dichiarare nulle le elezioni appena svolte.

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