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Nuovo contratto nazionale comparto sanità, i dubbi di Fials Calabria

3 min di lettura

Incontro a Catanzaro tra i vertici regionali e provinciali della sigla sindacale e un gruppo di infermieri

Comunicato StampaCATANZARO. «Non risolve le questioni organizzative;  non assicura minime garanzie economiche; non individua i percorsi individuali di crescita tralasciando le adeguate risorse finanziarie, specie di natura contrattuale».

Sono le principali criticità di cui, a detta della Fials Calabria, è cosparso il Contratto Collettivo di Lavoro del Comparto Sanità 2019 – 2021, sottoscritto il 2 novembre 2022.

Le “lacune” sono state messe in luce a Catanzaro nel corso di un incontro informativo – formativo tra il segretario generale Fials Calabria Bruno Ferraro, quello provinciale di Catanzaro Dario Rizzo e un nutrito gruppo di infermieri iscritti alla Fials.

Introduzione e saluti di benvenuto affidati al segretario Rizzo.

Dopo gli onori di casa, il rappresentante sindacale ha evidenziato con forza «che solo Fials sta mettendo in campo iniziative come queste atte a spiegare le novità e gli aspetti da migliorare contenuti nel nuovo Contratto di Lavoro del comparto Sanitario nell’ambito di una strategia di azione che pone al primo al primo posto la sola ed esclusiva salvaguardia degli interessi dei lavoratori».

Un assist per il gol del segretario generale Ferraro: «Ci hanno messo in mano una Ferrari ma senza la benzina» ha ripetuto più volte riferendosi apertamente agli strumenti previsti dal Contratto cui non corrisponde un concreto sostegno pecuniario.

Una questione di soldi e non solo, tra cui l’organizzazione degli ospedali.

«Dopo avere messo al centro il malato occorre sapere cosa, quando e come fare altrimenti il meccanismo si inceppa» ha suggerito Ferraro.

Che ha esposto la sua anche sull’infermiere di prossimità.

«Si tratta di una figura che serve solo nella misura in cui determina il filtro con i nosocomi –  ha spiegato -.  Attualmente il 70% degli ingressi al Pronto Soccorso sono Codici Bianchi. In questo modo il medico di base è poco incisivo e non contribuisce a deflazionare il carico di lavoro.

Vogliamo sanitari e non scribacchini. In questa direzione non è cambiato nulla».

Sulla questione lavori gravosi Ferraro ha ribadito il ruolo essenziale degli infermieri.

«Non dico che siete migliori rispetto agli operai, ma sicuramente siete dei professionisti diversi e differenti sulla base di competenza e appartenenza.

Dopo 25 anni di servizio non  esiste infermiere che non  abbia problemi articolari.

Ecco perchè c’è la necessità di non lasciarvi nel limbo del lavoro notturno e rafforzare il diritto ad accedere alle cure migliori».

E poi la quesione della violazione del contratto: «Rivolgersi al sindacato, che deve necessariamente scendere in prima linea, altrimenti non ha ragione di esistere», i consigli sbandierati da Ferraro.

Sullo sciopero il segretario si è ditto scettico definendolo «un’arma spuntata» ed ha aperto la via a nuove forme di protesta.

«Fials da anni si muove sui territori con dirigenti oculati e attenti alle esigenze dei lavoratori, a cui forniscono sempre risposte (quasi) risolutive», le indicazioni sciorinate dal segretario.

Che ha concluso: «Siamo fatti tutti di persone, ma non siamo tutti uguali. La firma del CCNL di novembre 2022 per Fials rappresenta un ulteriore passo avanti nella definizione di scelte che garantiranno la prospettiva di valorizzazione professionale, in un quadro dinamico ma certo.

Ed è solo un altro punto di partenza per la prossima stagione contrattuale».

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