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Serie A, le “meteore” del nostro campionato

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calcio

Con tutta la sua storia e i tanti giocatori che sono passati dal nostro Paese, la Serie A rappresenta un grande motivo d’interesse per milioni e milioni di appassionati di tutto il mondo

Tra i top campionati, il nostro è quello che forse vanta una maggiore tradizione, anche se ora Premier League e Liga sono più seguiti in virtù di un poter d’acquisto molto più alto di quello delle squadre italiane. Ad ogni modo, ciò non ne toglie il fascino e il merito va a tutti quei club che nel corso della loro storia sono riuscite ad imporsi sia in Italia che in Europa.

Torino, Milano, Roma, ma anche Napoli, Cagliari, Parma, sono soltanto alcune delle piazze storiche che caratterizzano il nostro calcio, in grado di ottenere diverse vittorie, alcune delle quali inaspettate, mentre altre decisamente più attese.

C’è stato il Grande Torino, l’Inter di Helenio Herrera, il Milan di Sacchi, il Napoli di Maradona, la Juve di Conte e Allegri. Insomma, si potrebbero citare tanti esempi di club che hanno contribuito al successo della Serie A. Storie di imprenditori che hanno saputo portare in alto i colori delle squadre che guidavano, storie di calciatori che hanno dipinto calcio sul rettangolo verde di gioco, ma, come è anche giusto che sia, il destino del nostro campionato è andato ad intrecciarsi anche a quelli di autentici “buchi nell’acqua”.

Aldilà delle gestioni più sciagurate e dei casi più eclatanti, in questo caso il focus è rivolto a tutti i giocatori che sono passati dall’Italia senza però aver mai lasciato il segno, deludendo le aspettative degli esperti di quote delle partite della Serie A. Ci sono alcuni nomi che forse ai più non diranno niente, e il che è anche giusto dato lo scarso apporto, se non pessimo per alcuni, che hanno dato alla loro squadra. Altri, invece, non hanno avuto fortuna in Serie A, ma non appena sono andati via hanno dato spettacolo a tal punto da diventare alcuni dei migliori calciatori della storia dei rispettivi club. Insomma, autentiche meteore del nostro campionato.

I flop della Serie A

Tra i tanti volti del calcio che, per un motivo o per un altro, non sono riusciti ad affermarsi nel nostro campionato c’è Matthias Sammer che fu acquistato dall’Inter nel ’92 per 9 miliardi di lire. La sua esperienza non fu certo memorabile, complice la mancata intesa con l’allora tecnico dei nerazzurri Osvaldo Bagnoli. Dopo soli sei mesi saluta l’Italia e approda al Borussia Dortmund dove si imporrà a tal punto da vincere il Pallone d’Oro del 1996, oltre a due campionati tedeschi e una Champions League nel 1997.

Il prossimo nome riguarda sempre i nerazzurri che, purtroppo per loro, non hanno sempre avuto fortuna con i loro acquisti. Uno di questi è sicuramente Roberto Carlos, terzino brasiliano che arrivò a Milano nel ’95. Due anni per lui all’ombra della Madonnina, ma non riuscì mai ad imporsi, complice anche un rapporto complicato con l’allenatore di allora Roy Hodgson che “non lo vedeva”. Poi, per lui, si aprirono le porte del Real Madrid, di cui è diventato una bandiera facendo le loro fortune a suon di chilometri macinati sulla fascia sinistra del Bernabeu e degli stadi di tutta Europa.

Sorte simile toccò anche ad un altro grande del calcio mondiale, Dennis Bergkamp, che con la squadra milanese non riuscì mai ad esprimere tutto il suo talento. Poi, si fece avanti l’Arsenal, dove vivrà i suoi anni migliori. Giocate ai limiti del fantascientifico, gol da cineteca e assist al bacio per i suoi compagni per una delle leggende dei Gunners.

Un altro nome riguarda Gaizka Mendieta, che la Lazio acquistò per la bellezza di 89 miliardi di lire per sostituire Pavel Nedved, a sua volta approdato alla Juve. Per il basco l’esperienza romana non si rivelò all’altezza della cifra sborsata da Cragnotti e così salutò la Capitale dopo appena una stagione.

A proposito dei biancocelesti, i tifosi laziali si ricorderanno forse anche di un’altra meteora passata dall’Olimpico. Stavolta parliamo di Ivan De la Pena, altro potenziale fuoriclasse arrivato dal campionato spagnolo. Membro quasi imprescindibile del Barcellona degli anni Novanta, con la maglia della Lazio fece fatica ad imporsi. Per lui 15 presenze e tanti rimpianti.

Da Roma a Parma, con i gialloblù che nel ’95 acquistarono il Pallone d’Oro Hristo Stoichkov. Un campione incredibile che, però, nel nostro Paese non riuscì mai ad emergere dando soltanto qualche piccolo sprazzo del suo immenso talento.

E poi se ne potrebbero citare tanti altri, da Desailly e Dugarry che con il Milan non esplosero mai, ai più recenti Maniche, Krasic, Costinha, Diego Tristan, Van der Wiel, la lista è davvero molto lunga…

 

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