La fede e la bellezza: Mons. Parisi incontra i ragazzi del Liceo Fiorentino
3 min readNell’ambito della rassegna Fiorentino delle Idee, martedì 16 maggio 2023 si è svolto nella biblioteca del Liceo Classico F. Fiorentino l’incontro intitolato “Dalla bellezza alla Fede”; una lectio brevis tenuta da Mons. Serafino Parisi, Vescovo di Lamezia Terme.
Dopo i rituali saluti del D. S. Prof. Nicolantonio Cutuli che ha definito l’incontro come “un’opportunità di apertura educativa per le nostre menti e per il nostro spirito”, e prima delle numerose domande poste dagli studenti che avevano in precedenza affrontato l’argomento, Mons. Serafino Parisi ha introdotto il tema della “bellezza” unita ai concetti di “vero” e “bene” di cui si è occupata tutta la tradizione occidentale.
Ripercorrendo i passaggi culturali del termine anche attraverso l’espressione linguistica (ebraica, greca, latina), ci ha aiutati nella comprensione dei concetti. Attraverso l’esame del volto della statua lignea dello straordinario Crocifisso di Cutro, ci ha chiesto se un crocefisso può essere bello e cosa c’è di bello nella sofferenza, in un uomo inchiodato su una croce: dove sta la bellezza?
L’idea di bellezza deriva dalla differenza tra la dimensione fisica della persona e il suo corpo e dalla difficoltà di far coincidere i due aspetti della natura umana, invitandoci al trascendimento fisico che porta alla verità di ciò che siamo.
Dalla Genesi, al Libro di Giobbe, al Qoelet, per finire al Cantico dei Cantici, ci ha spiegato il “trascendimento fisico” che consente di cogliere il mistero dell’uomo e del mondo e, di conseguenza, scoprirne la bellezza.
Così come lo squarcio in un quadro di Fontana consente allo sguardo dell’osservatore di andare al di là della tela, l’uomo consapevole dei suoi limiti può trasformare le “ferite” del corpo, dell’anima, del mondo, in “feritoie” che consentono di scoprire ciò che è davvero bello. Anche la morte al di là della quale è possibile scorgere “una scintilla di eternità”.
Le nostre domande sulle indicazioni pratiche per coniugare fede e bellezza e per scorgere la bellezza in noi, negli altri, nel mondo, nelle vicissitudini quotidiane, hanno trovato risposta nell’invito a cogliere l’essenzialità, ad accettare i nostri limiti, a comprendere che la grandezza dell’uomo sta nel limite, al superamento degli aspetti negativi, a costruire in modo armonico sé stessi e le relazioni con gli altri, ad un nuovo sguardo che richiede occhi nuovi e realistici, che ha anche modelli importanti di riferimento, a frenare il desiderio di potenza che l’uomo avverte e che potrebbe essere distruttiva se non si riveste del trascendimento dell’aspetto fisico della realtà.
Un’esperienza altamente arricchente e formativa, che ha saputo coinvolgerci senza annoiarci, che ci ha ricordato i concetti della cultura classica e della filosofia calandoli nell’esperienza concreta, che ci aperto gli occhi sui legami tra le cose che studiamo e l’esperienza di vita quotidiana.
a cura della classe III C Classico