La Calabria non diventi centro dell’ immigrazione irregolare
2 min di letturaIl fine ultimo dell’immigrazione irregolare, non è un fine nobile, bensì la creazione di nuovi potenziali “schiavi” da impiegare nei lavori più umili e sottopagati
Comunicato Stampa
Il Commissario per l’emergenza migranti il Prefetto Valerio Valenti, nel corso della conferenza stampa, per illustrare la gestione dell’hotspot di Lampedusa da parte della Croce Rossa, ha candidamente affermato che: “Il nostro obiettivo è di raddoppiare in Sicilia e in Calabria i posti per i migranti degli hotspot, in particolare, le due regioni che devono immediatamente dare una capacità di accoglienza idonea e coerente con i numeri che in questo momento hanno interessato i flussi”.
Senza entrare nella retorica buonista dell’accoglienza a tutti i costi, basterebbe non alimentare le guerre e supportare una vera sovranità degli stati interessati al fenomeno dell’immigrazione, vedi la moneta coloniale CFA.
Riteniamo che l’approccio governativo del fenomeno accoglienza, sia un pericoloso precedente che aprirà le porte in maniera definitiva all’immigrazione irregolare, che a medio lungo termine diventerà un fenomeno quasi impossibile da controllare, questo già palesato, da alcuni, anni orsono.
I numeri parlano chiaro, i profughi a cui va garantito il diritto in internazionale all’accoglienza sono una percentuale minima, rispetto a tutti gli immigrati irregolari che sistematicamente sbarcano sulle nostre coste, per motivi economici.
Il fine ultimo dell’immigrazione irregolare, alimentata da poteri sovranazionali con la complicità di spietati criminali, non è un fine nobile, bensì la creazione di nuovi potenziali “schiavi” da impiegare nei lavori più umili e sottopagati, al fine di abbassare ulteriormente il costo del lavoro in Italia non potendo di fatto svalutare la moneta chiamata Euro.
Massimo Cristiano
Coordinatore regionale Italexit con Paragone