Vibo, incassavano la caparra dalle vittime e sparivano, due arresti
2 min di letturaTruffe online con case vacanza inesistenti
VIBO VALENTIA. Pubblicavano in rete, su portali di settore, offerte di affitto per case vacanza a Tropea, Cortina d’Ampezzo e Jesolo, in realtà inesistenti, e, una volta incassata la caparra, da poche centinaia a 3 mila euro, utilizzando finti contratti di locazione, si rendevano irreperibili ingannando gli ignari acquirenti che, giunti sul posto, erano costretti a constatare l’inesistenza della struttura turistica.
Due presunti truffatori seriali, residenti rispettivamente a Pizzo e a Soriano Calabro, in Calabria, sono stati arrestati – uno in carcere e l’altro ai domiciliari – dai carabinieri di Vibo Marina.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Vibo Valentia, hanno consentito di scoprire otto truffe realizzate tra il 2022 e il 2023, pari a 3 mila euro circa da parte del primo soggetto e di ventuno episodi della medesima specie perpetrati dal secondo, quest’ultima con ingiusti profitti per 23 mila euro circa.
Il sistema prevedeva l’inserzione in cui si offriva la disponibilità della casa vacanza cui seguiva il contatto da parte degli interessati che, visionata l’offerta, si rivolgevano agli inserzionisti i quali, infine, inducevano le ignare vittime a versare una caparra su conti correnti a loro riconducibili. Per poi fare perdere le loro tracce.
“Le misure cautelari eseguite – riporta una nota – sono il frutto del continuo lavoro della Procura di riunione dei procedimenti penali, metodo efficacissimo per fare emergere la gravità delle condotte contestate ai due presunti truffatori. Le stesse violazioni, infatti, trattate disgiuntamente non avrebbero consentito di raggiungere una soglia di pericolo tale da giustificare l’emissione di un provvedimento restrittivo della libertà personale”.
Il lavoro degli inquirenti prosegue per accertare l’eventuale coinvolgimento dei due presunti truffatori in ulteriori analoghi fatti, visto l’identico modus operandi riscontrato.
Inoltre, si sta tentando di capire se i presunti autori delle truffe online, abbiano agito in modo autonomo oppure abbiano beneficiato di qualche forma di supporto e consulenza da parte di un network criminale che offre i propri servizi in rete. (ANSA).