Cambiamenti climatici e conflitti – Ruolo dell’informazione e dell’educazione ambientale
4 min di letturaIl convegno si terrà domenica 28 maggio a Lamezia Terme al Chiostro San Domenico dalle ore 10.30 alle 18.00
Cambiamenti climatici e conflitti – Ruolo dell’informazione e dell’educazione ambientale. È il tema del convegno che si svolgerà domenica 28 maggio a Lamezia Terme, presso il Chiostro San Domenico dalle ore 10.30 alle 18.00.
L’iniziativa è promossa dalla testata giornalistica online CentroSud24 e dalla casa editrice Rubbettino Editore e con il patrocinio del Consolato della Repubblica Democratica del Congo a Napoli, della Fondazione Sapienza Roma, del Comune di Lamezia Terme, del Sistema Bibliotecario Lametino e del Caffè Chiostro di san Domenico.
Il convegno inizierà alle 10:30 e proseguirà per tutta la giornata fino alle 18:00. Sette ore e mezza molto intense in cui si parlerà dei cambiamenti climatici e del ruolo dell’informazione su una tematica delicata e fondamentale per il futuro. Al tavolo dei relatori si confronteranno varie tesi.
Il programma del convegno
La mattina, a partire dalle ore 10.30, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro e l’introduzione di Rosella Cerra, Direttore CentroSud24-Calabria, si entrerà nel vivo dell’argomento con la presentazione del libro “Dialoghi sul clima. Tra Emergenza e Conoscenza”, Ed. Rubbettino e Centro di Ricerca CERI Sapienza di Roma, a cura di: Alberto Prestininzi, già ordinario di Rischi Geologici presso l’Università Sapienza di Roma, e Ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale di scienziati CLINTEL.org.
Interverrà poi Elisabetta Trenta, ex Ministro della Difesa nel Governo Conte, nonché vicedirettore di CentroSud24, ed esperta di geopolitica che farà un excursus sulla situazione geopolitica causata dai cambiamenti climatici.
Seguirà Alessandro MazziteIli, Docente di Diritto Ambientale dell’Unical che farà il punto sui diritti ambientali garantiti e negati.
Concluderà Angelo Melone, Console Onorario della Repubblica Democratica del Congo a Napoli.
A moderare questa prima parte ci sarà Emanuele Guarna Assanti, vicedirettore-Calabria Centrosud24, collaboratore del Sole24Ore PA24 e professore a contratto di diritto dell’ambiente presso UniMarconi.
Il pomeriggio il convegno verterà sul ruolo dell’informazione e dell’educazione ambientale. Il focus sarà proprio l’importanza e la responsabilità che hanno le agenzie di informazione e di educazione per una consapevole e obiettiva conoscenza.
Si riprenderà dalle ore 15.00 vi saranno i saluti di Elvidio Lupia Palmieri, Ordinario di Geografia Fisica, già Preside della Facoltà di S.M.F.N. Università Sapienza di Roma.
Seguirà l’intervento di Daniele Naddei, Direttore Responsabile di CentroSud24.
Interverrà, poi, Luigi Franco, Direttore Editoriale Rubbettino, seguito da Enzo Siviero, Rettore dell’Università e-Campus, e da Antonella Cerra, Dirigente Scolastica IC Santa Eufemia e Don Milani di Lamezia Terme e di Anna Primavera, dirigente scolastica del Polo Tecnologico di Lamezia Terme.
A moderare questa seconda parte Luca Antonio Pepe, Direttore Editoriale CentroSud24.
In conclusioni si terrà una tavola rotonda durante la quale Prestininzi, Mazzitelli, Trenta, Melone, Siviero e Franco risponderanno ad eventuali domande del pubblico.
Il problema ambientale
Il 3 marzo è stata la giornata dello sciopero Globale per il Clima ed il 22 aprile si è svolta la Giornata Mondiale della Terra. La preoccupazione che emerge dal sistema di comunicazione è l’aumento della immissione in atmosfera di CO2 da parte dell’uomo, con effetti negativi sul Clima.
Quanto incide il fattore antropico nel riscaldamento globale e quali sono le conseguenze dell’attività umana? Sono proprio queste le cause di carestie che alimentano i conflitti fra i popoli? Allo stesso tempo si registrano i fallimenti dei meeting mondiali per l’abbattimento delle emissioni di CO2.
Ma le soluzioni proposte sono in grado di risolvere i problemi ipotizzati?
Sicuramente, quali siano le risposte a queste domande, a pagare il maggior costo sono i Paesi in via di sviluppo, e ancor più i Paesi deboli come quelli africani.
Intanto, prende piede la teoria secondo la quale l’attività umana avrebbe un impatto poco significativo nei cambiamenti climatici.
A sostegno di questa tesi sono state lanciate due petizioni. Una a livello nazionale nel 2019 l’altra, nel 2022, a livello globale dalla Fondazione Climatel.
Di contro, molti lavori scientifici hanno ipotizzato che l’attività umana, in seguito all’industrializzazione, abbia avuto un impatto significativo sulle emissioni di CO2 e, quindi, sui cambiamenti climatici accelerando determinati fenomeni come il surriscaldamento globale.
Quale che sia la verità, il problema ambientale deve sicuramente diventare una priorità per i governi mondiali e le battaglie delle nuove generazioni, che dimostrano una maggiore sensibilità al tema, sono improntate in quel senso.
Il ruolo dell’informazione in questo ambito è, certamente, fondamentale.