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Un volto nuovo e una nuova connotazione giuridica per la Fondazione Trame

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Un volto nuovo e una nuova connotazione giuridica per la Fondazione Trame

La Conferenza Stampa di presentazione nei locali del centro culturale Civico Trame di Lamezia Terme

“Anno nuovo, Trame nuove”. Lo aveva anticipato il nuovo consiglio d’amministrazione della Fondazione Trame che esattamente un anno fa eleggeva Nuccio Iovene alla presidenza.

Una nuova veste per proseguire e incrementare l’impegno sul territorio, e non solo, per promuovere e diffondere la cultura della legalità. E così, adeguandosi alle nuove esigenze e alla riforma normativa del Terzo Settore, la Fondazione Trame, con il suo decennio di storia alle spalle, ha modificato il suo statuto e, con il decreto dirigenziale n. 6586 del 15.05.2023, ha acquisito personalità giuridica, si è iscritta al Registro Unico nazionale del Terzo Settore ai sensi dell’art. 22 comma 1 del D. Lgs n. 117/2017 e diventa Fondazione di partecipazione.

Un passo avanti significativo che le consente di guardare al futuro forte della sua esperienza e delle nuove possibilità.

Grazie alla campagna di fundraising “Anch’io sono Trame”, la Fondazione è riuscita a consolidare il suo capitale sociale raggiungendo e superando l’obiettivo prefissato in meno di due mesi, con il contributo di tanti sostenitori lametini ma anche di altri amici calabresi e provenienti da Milano, Bologna, Firenze, Roma, persino Londra e Bruxelles.

La raccolta fondi ha reso possibile il resto, incoraggiando la Fondazione ad andare avanti e crescere.

Non senza difficoltà negli anni le attività sono state sostenute da bandi pubblici e occasionalmente da sponsor. L’obiettivo della Fondazione è ora quello di affiancare ad essi nuove categorie di finanziatori, come i donatori della campagna, da coinvolgere e far sentire parte dell’organizzazione.

“Apriremo la Fondazione al contributo di altri soggetti, lametini e non, per avere una compagine più forte e una solidità economica che ci consenta di programmare meglio il lavoro e non essere in balia del momento come fino ad ora – spiega il presidente Iovene. La Fondazione avrà sempre i piedi ben saldati nella nostra città, ma oggi ha un nome, una credibilità e delle aspettative che vanno oltre il territorio lametino”.

Il settore culturale richiede strategie nuove e agili e Trame non vuole venir meno agli impegni presi.

Per questo i progetti non si sono mai fermati facendosi anzi sempre più ambiziosi. La Fondazione, ormai radicata sul territorio lametino, dialoga sempre più con altre realtà del Paese contribuendo attivamente alla creazione di nuovi spazi in cui confrontarsi e condividere valori, obiettivi e programmi.

Ha avviato collaborazioni con altri festival del sud Italia, realtà autorevoli e consolidate ma provenienti da territori più fragili rispetto agli omologhi del nord Italia, che fanno più fatica ad affermarsi nel contesto nazionale. E di recente ha aderito a “Piazze Connection”, la prima rete nazionale dei festival e dei progetti lettura contro le mafie, presentata al Salone del Libro di Torino il 19 maggio scorso, che mette insieme da sud a nord alcuni dei Festival e delle rassegne culturali più riconosciute su questi temi: Noi contro le mafie, Trame, Restart, Raccontiamoci le mafie e Legalitria, per offrire una rigenerazione dell’antimafia.

La Fondazione ha inoltre contribuito alla nascita della “Rete delle Culture” fondata a Roma, un esperimento di aggregazione volto a irrobustire il settore culturale per troppo tempo rimasto isolato e privo di una adeguata cornice normativa, un nuovo punto di riferimento e di rappresentanza, di servizi e, allo stesso tempo, uno strumento di formazione per la crescita degli Enti aderenti.

Molto altro ancora è in cantiere e prenderà forma a partire dai prossimi mesi a fianco alle iniziative consolidate e ormai identificative della Fondazione, come “trame a scuola” e, naturalmente, il Festival dei libri sulle mafie alla sua dodicesima edizione.

Trame.Festival, in particolare, si conferma sempre più “un’occasione di crescita per la città di Lamezia Terme”, come risulta dalla relazione relativa all’impatto socioeconomico e culturale delle ultime due edizioni della manifestazione resa pubblica in occasione della Conferenza Stampa e redatta da Raffaella Mangani, dottoranda dell’Università Magna Graecia di Catanzaro della cattedra di Scienze delle Finanze del Professore Michele Trimarchi, sulla base di un questionario online di gradimento. “Il festival rappresenta uno strumento utile per creare e sviluppare sempre più una profonda cultura di contrasto alle mafie, rafforzando l’inclusione, la coesione sociale ed un senso di appartenenza alla comunità” – si legge.

Alla domanda posta circa la sua utilità come mezzo di contrasto alle mafie, il 97% del campione ha risposto positivamente. E sulla base di questo numero e sul suo significato Trame intende continuare, 365 giorni all’anno.

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