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Pax Christi Punto Pace di Lamezia nelle scuole per parlare di Pace

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“Il 2 giugno festa antifascista per l’affermazione del pensiero critico”

Mentre Papa Francesco vuole una chiesa inquieta e creativa, che è l’esatto opposto di un chiesa e di una società irrigimentate, gli eserciti invadono le Scuole svolgendo un’opera di proselitismo sottile. L’invito  alle sfilate militari è il coronamento  di una deriva militarista che sarà impegnativo ostacolare.

Certo non siamo ancora al «libro e moschetto fascista perfetto», ma il percorso pare avviato. Le caselle di posta di tutte le scuole italiane sono state invase da note del neonato Ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara, protagonista, in particolare, di un invito (protocollo in uscita n. 24490) del 9 maggio 2023) rivolto alle Scuole del Lazio a presentare la propria candidatura non solo per assistere alla parata militare del 2 giugno a Roma, ma anche per sfilare insieme ai vari reparti delle forze armate.

Una sorta di concorso-selezione indirizzato alle scolaresche per conquistare il diritto ad assistere alla parata militare e, con un po’ di fortuna, a battere i tacchi insieme ai soldati lungo via dei Fori imperiali.

Non ci vuole molta fantasia creativa per capire che non di rappresentazione coreografica si tratta ma di attacco mirato alla libera determinazione delle scuole a scegliere liberamente i propri percorsi formativie e alla stessa libertà d’insegnamento.

Come Pax Christi Punto Pace di Lamezia Terme, in occasione del sessantesimo anniversario della Pacem in Terris di Papa Roncalli siamo entrati nelle scuole per parlare con gli studenti di Pace.

E nonostante il ministro Valditara tenti con note e circolari di convincere i giovani ad innamorarsi degli anfibi e delle baionette, noi siamo determinati ad opporci, continuando a parlare di Pace. Noi pensiamo che il 2 giugno debba rimanere la festa della Repubblica democratica antifascista che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali.

Siamo, altresì, fermamente convinti che non sia possibile per docenti, genitori, dirigenti scolastici, studenti e studentesse farsi rappresentanza di tutto il personale scolastico all’interno di una parata militare, e crediamo che far sfilare dei ragazzi e delle ragazze insieme all’esercito, mentre nel cuore dell’Europa assistiamo a una progressiva escalation militare, sia un messaggio molto pericoloso e in lampante contraddizione con la funzione stessa della scuola.

Cent’anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, ricorrono quest’anno e ricordarlo come Obbedientissimo al Vangelo e scomodissimo al potere è un ingrediente pedagogico che rende più forte il nostro impegno per la Pace.

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