Il libro L’Ibiscus stava fiorendo di Tìndara Lanza De’ Rasi ad Ormeggi Festival
4 min di letturaL’ibiscus stava fiorendo, edito da Kimerik, è il libro che Tìndara Lanza de’ Rasi ha pubblicato nel 2023
Dopo essere stato presentato al Salone del Libro di Torino XXXV edizione, al Festival della Cultura mediterranea a Imperia, alla Fiera dei libri Online – Il maggio dei libri 2023, e al Buk Modena, sarà presentato ufficialmente a dicembre presso il Centro Congressi Nuvola durante la Fiera del Libro di Roma – più libri più liberi 2023. Un firmacopie è previsto il 2 settembre presso la Libreria Mondadori nel centro storico di Grosseto.
È presente adesso al Festival letterario di Lamezia Terme “Ormeggi”.
“L’ibiscus stava fiorendo”, pubblicato dalla Casa Editrice Kimèrik, descrive la storia di una garden designer, Mirella Coresca, “personaggio” femminile dall’apparenza rigorosa e ordinata, incontrato sulla spiaggia di Monte Argentario, in Toscana dall’autrice Tìndara Lanza De’ Rasi. Quando la scrittrice comincia a descriverla, è svelandosi attraverso gli occhi disincantati e implacabili di quest’ultima che la protagonista deve iniziare forzatamente un lavoro di cesellatura su se stessa. La scrittrice che la ritrae svolge infatti un compito di mero uso strumentale: serve a Mirella, per farsi traghettare nel mondo, e passare così da “personaggio” a “persona”.
Dal buco della serratura attraverso il quale la garden designer viene spiata e spia sé stessa, ristretto ma focalizzante nella parte iniziale del libro, si giungerà ben presto ad un allargamento spaziale e mentale. Sarà grazie alla proposta di lavoro di facoltosi siciliani riguardante il progetto di giardino moderno per la loro villa e il loro matrimonio, che la donna abbandonerà Milano, uscendo dalla propria comfort zone. Incontrando persone appartenenti a una cultura diversa dalla sua, la mentalità e il linguaggio che usano, ma che non le appartengono, le forniranno un ulteriore sprone per indagare se stessa.
Il punto di svolta di questa evoluzione avverrà soprattutto in seguito all’incontro con una famiglia siciliana impegnata nell’ombra alla rivoltosa dissociazione ideologica dello status quo generale, a seguito di un omicidio di mafia accaduto qualche anno prima proprio nell’area toscana dove lei ha trascorso le sue ultime vacanze. Grazie a questo incontro, emergeranno i tanti lati di sé che non pensava di possedere e che invece traboccano tra gli spazi mentali allentati dal ritmo di lavoro più lento, proposti dal mood dell’isola, e tra quelli temporali e cartacei della sua agenda Bullet Journal non più così fitta.
Il mutamento si avvertirà non solo a livello di chilling interiore e spiritualità, ma anche e soprattutto a livello di linguaggio. La protagonista abbandonerà le stucchevoli ricercatezze letterarie e i preziosismi lessicali, intessuti di anglicismi e di latinismi botanici, a favore di un linguaggio più familiare e naturale, contagiata dai nuovi conoscenti.
Insieme ai personaggi già precedentemente nominati, ve ne sono molti altri che la condurranno al compimento definitivo di questa sua metamorfosi. Se l’uomo amato, un architetto d’interni, nel libro appare sempre in veste memoriale, materializzandosi solo alla fine come entità reale, il coro degli antagonisti siculi è invece pressante. Pagina dopo pagina, ogni personaggio sembra richiedere a gran voce una parte che non sia marginale all’interno del libro e nella Storia in generale. Così il vecchio Farise dall’accentazione ballerina, così Vanessa fidanzata del rampollo di famiglia. Ma così anche la regina Adelasia del Vasto, contessa e regina normanna, sposa a Mileto in Calabria del condottiero Ruggero I, madre del re Ruggero II e antenata dell’Imperatore Federico II, che fa da mentore e guida non richiesta, e con la quale Mirella si misura spiritualmente più volte, sempre in un parallelismo autoriflessivo.
L’intero romanzo è un countdown con i capitoli conteggiati all’inverso, fino al momento di rivelazione finale della protagonista, quando il viaggio fisico nella terra siciliana, che per lei e gli altri protagonisti diventa inevitabilmente anche viaggio di rigenerazione esistenziale, permette di approdare alla vita vera e di concludere la faticosa transizione e ricostruzione di sé.
Una frase del libro “L’ibiscus stava fiorendo”, Ed. Kimerik 2023:
«Accade un momento, nella storia, in cui si trova la pace e cantano gli aedi. Se Ruggero lo aveva trovato a Mileto, Adelasia lo aveva trovato nel castello di Patti. Quello era stato il suo centro perfetto dentro il kyklos, dentro la ciclicità tondeggiante della sua vita. E non aveva avuto bisogno di proclamarlo per iscritto. Lo aveva vissuto e basta.»
Note sull’autrice Tìndara Lanza De’ Rasi:
Giornalista e insegnante Referente alla Comunicazione presso un Istituto Comprensivo, ha pubblicato centinaia di articoli nelle riviste di settore scolastico nazionale. Ha collaborato inoltre alla realizzazione di guide per docenti presso Giunti-Del Borgo, Il Capitello e La Scuola Editrice.
Con alcuni racconti e poesie ha vinto medaglie ed è stata inserita in antologie letterarie.
È autrice di un libro di agiografie dal titolo La santità nella Maremma Grossetana. Santi, Beati, Venerabili ed eremiti, assieme a don Josè De La Torre Paredes, pubblicato presso la casa editrice Effigi nel 2016.
A livello internazionale, ha scritto la prefazione, curato la redazione editoriale e revisionato la traduzione dall’albanese all’italiano del libro Narrazione dell’identità spirituale degli albanesi. Approccio estetico-letterario del romanzo di Dodë Gjergji ‘Ritorno’ I, II, III , edito da Drita &55, e pubblicato a Prishtina (Kosovo) nel 2021.