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Cristiano: ricordiamo con nostalgia il famoso Giugno Lametino

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Continua lento ed inesorabile il declino nell’ organizzazione comunale della festa e della fiera di Sant’Antonio di Padova a Nicastro, Santo molto sentito nella nostra cultura popolare

Comunicato Stampa

I festeggiamenti del 12, 13 14 Giugno, erano un autentico fiore all’occhiello sino a poco tempo fa, ricordiamo con nostalgia il famoso Giugno Lametino. Oggi tutto ruota attorno alla presenza spontanea di tantissimi fedeli, devoti al Santo Protettore.

Ormai la tradizionale presenza delle tipiche bancarelle si è ridotta a poche unità distanti dal Corso Numistrano, dove, tra l’ altro, sono presenti soltanto le luminarie.

È venuta conseguentemente meno quell’aria di festa che ha sempre caratterizzato il “salotto buono” della città. Uno scenario non in linea con la secolare tradizione, conseguentemente si è levato alto il grido di malcontento, quasi d’offesa, dei cittadini Lametini.

L’attuale amministrazione comunale si sta chiaramente dimostrando non all’altezza della situazione, incapace ancora una volta di programmare e gestire l’ evento tanto atteso e — ancor più — di rispettare la valenza storica e sociale che la festa di Sant’Antonio di Padova offre. Da segnalare, la totale assenza circa un piano del traffico, vige una profonda anarchia.

A tutto questo si è aggiunta la mancanza di qualsiasi intrattenimento popolare festoso, infatti, è da segnalare l’assenza della banda musicale nella consegna del cero votivo.

Siamo convinti che si poteva fare meglio, come si è sempre fatto, e le ricadute sul piano economico si sono fatte sentire.

Sarebbe invece, opportuno coniugare, per come avviene in qualsiasi parte del mondo, gli interessi economici e sociali, di una comunità, con la spiritualità nella pietas popolare.

Vengono accampate le solite scusanti, e cioè, la mancanza di adeguati fondi comunali, le nuove normative sulla sicurezza, gli aumenti dei costi di gestione, la mancanza di personale ecc. ecc. Oramai siamo abituati ed annoiati per le giustificazioni e, conseguentemente, la musica è sempre la stessa: mai un acuto, un assolo che possa ravvivare questa spenta e monotona sinfonia.

Lamezia è una città viva, che viaggia quasi da sola, grazie alla sua storica bellezza, con una miriade di attrattive(vedi Movida una delle più importanti su scala regionale), grazie soprattutto ai privati, patria di tantissime eccellenze e personalità di spicco, che la rendono famosa ovunque, ma manca, ahimè, la programmazione e la progettualita’, che dovrebbe essere stimolata da chi ci governa a livello locale.

Massimo Cristiano
Coordinatore regionale Italexit con Paragone

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