‘Ndrangheta. Operazione “Money Delivery”, confiscati beni per 15 milioni
2 min di letturaI finanzieri del Comando Provinciale di Milano e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per oltre 15 milioni di euro ad esponenti della ‘ndrangheta
I finanzieri del Comando Provinciale di Milano e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo, in Lombardia, Piemonte ed in Calabria, un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P del Tribunale di Milano finalizzato, a vario titolo, alla confisca obbligatoria ed alla c.d. “confisca allargata”, nei confronti di soggetti di nazionalità italiana già tratti in arresto per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento in rassegna giunge al termine di specifici approfondimenti investigativi che consentono oggi di aggredire, anche sul piano patrimoniale, un’associazione a delinquere stanziata in Lombardia, composta da soggetti appartenenti ad un sodalizio di Africo (RC), che si approvvigionava, tramite broker internazionali di origine campana, di sostanza stupefacente importata dall’Olanda, rifornendo nel contempo vari gruppi criminali dislocati in diverse aree del territorio nazionale (Milano, Buccinasco, Cornaredo, Caronno Pertusella, Reggio Calabria, Genova, Roma, ecc.), tra i quali un’associazione operante a Quarto Oggiaro.
Le investigazioni economico-finanziarie svolte hanno, in particolare, consentito di quantificare il profitto del reato di traffico di stupefacenti della stessa in euro 15.832.215,00 e di accertare la riconducibilità ad alcuni associati di molteplici beni, di valore “sproporzionato” rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta, tra i quali:
– n. 11 fabbricati, siti in provincia di Milano, Como, Novara, Reggio Calabria, Varese;
– n. 22 terreni, siti in provincia di Reggio Calabria e Varese;
– n. 12 autovetture;
– n. 2 attività economiche site nella provincia di Varese, rispettivamente una società a responsabilità limitata operante nel settore del movimento merci e una ditta individuale operante nel settore del commercio di prodotti alimentari.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.