Saldi estivi al via con le nuove regole del codice del consumo
4 min di letturaSecondo Confcommercio il 38,5% dei calabresi spenderà pro capite meno di 100€. Il 50% delle famiglie spenderà invece in media 200€. Privilegiati i capi di abbigliamento e le calzature
Con data unica in quasi tutta Italia (fatta eccezione la provincia autonoma di Bolzano) prendono il via anche quest’anno i saldi estivi che, nella nostra Regione si protrarranno per 60 giorni fino al 4 settembre.
Tra le imprese del settore c’è cauto ottimismo circa l’andamento di questa stagione di vendite estive. La novità di quest’anno è l’applicazione dal 1° luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online.
L’analisi di Confcommercio
“Questa stagione di saldi estivi è caratterizzata da diverse novità. In primis per la prima volta in tutte le Regioni italiane (eccetto la provincia di Bolzano) i saldi partono contemporaneamente nella stessa data evitando così un’inutile concorrenza tra territori. In secondo luogo dal primo luglio sono entrate in vigore le nuove regole del codice del consumo che riguardano saldi, promozioni e tanto altro. Tra questo ad esempio il fatto che in caso di sconto ogni venditore dovrà indicare il doppio prezzo: quello ribassato e quello praticato nei 30 giorni precedenti (e non il prezzo originale della merce, se diverso). Dal punto di vista delle vendite saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione. Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. Ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022 ” ha dichiararlo Maria Santagada, Direttrice di Confcommercio Calabria.
Spesa media a persona
Dall’analisi delle risposte del campione intervistato è emerso che il 38,5% spenderà una cifra inferiore ai 100€ per i propri acquisti, mentre il 16,1% spenderà una cifra compresa tra i 200€ e 250€.
Il dato calabrese risulta essere in linea con quello nazionale. Il Centro Studi di Confcommercio nazionale infatti ha stimato una spesa media pro capite pari a 95€.
Spesa media per famiglia
Per quanto concerne la spesa delle famiglie, il 51,6% ha dichiarato che la spesa nel periodo dei saldi si attesterà sui 200€. Anche in riferimento all’acquisto medio a famiglia, il dato registrato nella nostra regione si uniforma a quello nazionale, dove si stima una spesa a famiglia pari a 213 €.
Utilità dei saldi
Il 90% degli intervistati ha dichiarato che ritiene i saldi ancora molto utili, sintomo che nonostante le varie attività promozionali fatte nel corso dell’anno, i saldi continuano a rivestire un ruolo particolare nelle occasioni di acquisto dei calabresi. In particolare, in particolare il 35,5% ritiene che i saldi siano molto utili e solo il 3,1% ritiene che siano poco utili.
Prodotti acquistati in saldo
Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresi prevalentemente i capi di abbigliamento (93,5%) seguiti dalle calzature (83,9%), dagli articoli per la casa (22,6%), dalla pelletteria (9,7%) e dagli articoli di elettronica (9,7%).
Tasso di sconto applicato
Con riferimento al tasso di sconto applicato, si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50% per poi crescere nella seconda metà di luglio (arrivando fino al 70%).
Le regole dei saldi
Come di consueto Confcommercio ricorda le regole di base per saldi chiari e trasparenti.
Cambi
La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati: riduzione del prezzo pagato restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).
Prova dei capi
Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante (non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).
Pagamenti
Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).
Prodotti in vendita
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo
Obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (che, in base al D.lgs 26/2023, è il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
Riparazioni
In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva informazione al cliente.