In coma dopo pestaggio, negata scarcerazione a imputata
2 min di letturaIl Tribunale di Crotone rigetta l’istanza presentata dalla difesa
CROTONE. Il collegio penale del Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha rigettato la richiesta di scarcerazione per Anna Perugino, la 42enne crotonese accusata di concorso morale nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il ragazzo bolognese aggredito e picchiato selvaggiamente l’11 agosto 2022 e, da allora, in coma irreversibile.
L’istanza di sostituzione della custodia in carcere con quella meno afflittiva ai domiciliari era stata avanzata dall’avvocato Aldo Truncé, difensore della donna che è imputata per questa vicenda insieme al compagno, Andrej Gaju, di 35 anni.
La quarantaduenne è la madre di Martina Perugino, la ragazzina, all’epoca del fatto ancora minorenne, al centro di tutta la vicenda che ha portato all’aggressione di Ferrerio, avvenuta per un tragico scambio di persona.
Nell’istanza la richiesta della modifica della misura cautelare era motivata dal fatto che non fosse più necessario mantenere in carcere la donna in quanto era stato assicurato alla giustizia l’autore materiale dell’aggressione Nicolò Passalacqua, condannato a 20 anni di reclusione, e non sussisteva il pericolo di reiterazione del reato.
Inoltre, per la difesa non sussisteva il pericolo di fuga dai domiciliari, considerato anche che dopo l’aggressione la donna non si era mai resa irreperibile.
L’avvocato della famiglia Ferrerio, Fabrizio Gallo, si è opposto alla richiesta sostenendo che dopo l’aggressione la donna ha continuato ad inviare messaggi telefonici al fratello di Davide, invitandolo a desistere da ogni iniziativa processuale.
Considerazioni alle quali si è aggiunto il parere sfavorevole del pubblico ministero alla scarcerazione. (ANSA).