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No alla soppressione della Soprintendenza archeologica per le province di Catanzaro e Crotone

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Intervengo sulla proposta, da parte del Ministero della Cultura, di soppressione della Soprintendenza Archeologica di Catanzaro e Crotone

Comunicato Stampa

Qualche giorno fa si è appreso della notizia della probabile soppressione della importante istituzione che verrebbe accorpata con la sede di Cosenza.

Inoltre, sempre a danno di Crotone, si paventa l’accorpamento del polo archeologico di Capocolonna con quello di Sibari.

Orbene, la ricaduta di questi provvedimenti adottati da parte del Ministro Sangiuliano sarebbe un grave depotenziamento dell’intera area centrale della Calabria.

Infatti, la proposta ruoterebbe attorno a tre pilastri:

  • la soppressione del Segretariato Regionale con conseguente potenziamento della direzione dei musei calabresi dotati di speciale autonomia;
  • b) l’accorpamento degli istituti culturali di Capo Colonna con quelli di Sibari;
  • c) la soppressione della Soprintendenza di Catanzaro e Crotone con il conseguente ritorno sotto l’egida di Cosenza.

Onestamente incomprensibile la continua “depredazione” di importanti istituzioni dell’area centrale della Calabria operata da parte, sembra, di tutti i Governi di ogni colore politico, a tutto favore (a seconda delle convenienze) di altre sedi, senza che ciò avvenga in virtù di criteri chiari e ottimizzanti le performance dei vari Enti di volta in volta sottratti a questo Territorio della Calabria sempre più devalorizzato da politiche di quartiere.

Ora si dovrebbe assistere anche “allo scippo” dei poli museali e della soprintendenza!

Insomma, una continua “razzia” nel silenzio generale!

E quel che è peggio: senza una istruttoria e senza una interlocuzione seria con i Territori interessati!

Tornando all’assurdo accorpamento del parco archeologico di Capocolonna, al parco archeologico di Sibari, non può negarsi che umilia e penalizza Crotone, che per storia e rilevanza archeologica mantiene una posizione di netta prevalenza, riconosciuta da decenni di studi e di indagini.

Il territorio crotonese rischia così di venire svuotato in termini di autonomia ma anche di prestigio e rilevanza storica.

Non è campanile! E’ la legittima aspirazione di un intera comunità di essere messa in condizioni di gestire in autonomia il proprio ingente patrimonio culturale ed archeologico senza dipendere da altri, come avvenuto per secoli!

Proprio in questo momento in cui si sarebbe dovuto valorizzare l’Antica Kroton ed il sistema ambientale, turistico e culturale da Crotone a Capo Colonna, si adottano provvedimenti che confermano la scarsa conoscenza dei territori ed il loro potenziale culturale, patrimoniale, storico e turistico.