Il Jazz di Stefano Bollani e Trilok Gurtu al parco Scolacium incanta il pubblico di Armonie D’arte
3 min di letturaIeri sera, l’atteso concerto (in esclusiva regionale) del pianista Stefano Bollani e Trilok Gurtu, ha impreziosito il suggestivo parco Scolacium, regalando ad una platea di quasi mille persone, un’esperienza jazzistica indimenticabile.
Sin dal primo brano, un pubblico silenzioso, attento e incantato, ha ascoltato due artisti immensi che non sembrano al loro secondo concerto insieme, tale è la complicità che si percepisce sul palco. Un brano dopo l’altro, intervallando standard e brani scritti dallo stesso Bollani, i due strumenti si fondono alla perfezione.
Trilok Gurtu, considerato oggi il più grande percussionista al mondo, si muove con maestria tra batteria e percussioni e, spesso con le sole dita che sembrano danzare sulle percussioni, quasi inconsapevoli dei 71 anni del “proprietario”, alterna sapientemente momenti di alta improvvisazione jazzistica a suoni legati alle sue origini indiane.
Stefano Bollani, carismatico e virtuoso, suona per tutto il tempo con gli occhi sul suo compagno di viaggio, sorridente e quasi rapito dalla sua stessa musica.
Take five, Blackbirds, la Sicilia, Radici sono solo alcuni dei brani che uno dopo l’altro, intervallati solo dagli applausi e dalle battute di un sempre ironico Bollani, incalzano durante il concerto, colonna sonora di una serata perfetta. Complice la bellezza del parco Scolacium, sapientemente illuminato, che sembra sussurrare la sua storia, sulle note dei due jazzisti.
Una doverosa quanto spontanea standing ovation chiude il concerto, con una platea speranzosa in un secondo bis, che decide di abbandonare la sedia con riluttanza, quasi a non voler abbandonare la magia che i due musicisti sono riusciti a creare senza rendersene conto.
Il concerto di ieri, diventa il fiore all’occhiello del ricco cartellone che quest’anno “Armonie d’Arte festival” ha riservato al suo fedele pubblico. Un organizzazione come sempre impeccabile e una studiata scelta di successo nella location del parco Scolacium.
L’arrivo al concerto, nonostante un pubblico di quasi mille persone, non crea un soffocante affollamento, ma si trasforma in una pensierosa e ammirata passeggiata tra le rovine del parco, a tratti in penombra, custodi e testimoni della storia di Skylletion, circondate dal rassicurante abbraccio degli ulivi secolari.
Il direttore artistico Chiara Giordano, non ha solo messo in evidenza una “Calabria Straordinaria” resa tale perché arricchita dall’arte e dalla cultura, ma anche di una Calabria che “vale il viaggio” e di una comunità che deve crescere, complice un festival itinerante ( quest’anno più che mai), che punta a valorizzare il territorio con artisti immensi pronti a regalarci emozioni, trasmettendo la loro arte con sincerità proprio come nel concerto di ieri sera!
Tiziana De Matteo