Vincenzo Ursini vince il premio “Dino Sarti” con la canzone “Ti lascio le mie mani”
3 min di letturaPremiazione il 26 agosto a Bologna
Con “Ti lascio le mie mani”, lo scrittore catanzarese Vincenzo Ursini ha vinto la sezione B (miglior testo di canzone) del Premio internazionale “Dino Sarti” di Bologna la cui premiazione si terrà sabato 26 agosto, alle ore 17:00, presso il Centro Culturale Foscherara del capoluogo emiliano.
Dopo i saluti di Sante Serra, Presidente del premio, il prof. Federico Cinti terrà una Lectio magistralis dal titolo “Poeti e poesia sotto i portici di Bologna”. Seguirà quindi la premiazione dei vincitori delle sezioni “racconti” e “poesia” e della sezione riservata ai “testi di canzone”, vinta da Ursini. Il testo “Ti lascio le mie mani” sarà musicato e interpretato dal Maestro Sergio Fanti ed eseguito in prima nazionale nel corso della premiazione.
A ritirare il premio sarà l’avvocato/poeta Massimo Malavolti, premiato a Botricello nel corso della recente edizione del premio “Alda Merini”, delegato da Ursini per l’impossibilità di farlo personalmente dovendo partecipare ad un’altra importante manifestazione per opere edite nella quale lo scrittore e poeta catanzarese sarà premiato con il volume “Eravamo comunisti”.
“Ti lascio le mie mani” «è un delicato e accorato testamento di un padre – scrive Alessandro Randone – che, non avendo da offrire grandi averi al proprio figlio, in un tempo in cui, invece, questi sono per i più l’unica vera ricchezza, si concentra sull’unico tesoro che gli lascerà in eredità, ai propri occhi grande patrimonio e motivo di vanto: le sue mani rugose, attraverso le quali racconta a grandi linee le vicende salienti della propria esistenza. Per mezzo di esse ha condotto una vita onesta, lavorando duramente, giorno dopo giorno, per portare il pane in tavola e non lasciare dietro di sé alcun debito, ma cercando sempre di preservare uno spirito pacifico, per poter affrontare le prove della vita con mitezza».
«Quel padre, ha sempre conservato la meraviglia di fronte allo spettacolo dell’esistenza, che fosse quello della brina mattutina o di un tramonto serale. Seppur segnato dalle sofferenze, l’uomo ha accumulato una riserva di bene, quello costruito nella modestia di un’esistenza dolorosa, ma concentrata su valori autentici, quei valori che gli permettono ancora di dare carezze sincere, così come di fremere nell’istante in cui ne riceve. Per questi motivi, invita il proprio figlio a prendere in considerazione questo lascito, senza sminuirlo».
Insomma, anche nelle canzoni Vincenzo Ursini riprende i temi a lui cari (la terra, il territorio, gli affetti), già trattati con ottimi risultati, visti i prestigiosi premi ottenuti, nei volumi di poesie “Eravamo comunisti” e “Mio Sud” e, recentemente, nel romanzo inedito “La ritornanza” per il quale il 30 agosto riceverà il premio “Teseo”.