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Aeroporto Reggio, Sofo (FDI): “Lo scalo è strategico e va ammodernato”

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Il commissario europeo ai trasporti Adina Valean è intervenuta sul tema del futuro dell’aeroporto Tito Minniti

Comunicato Stampa

Il commissario europeo ai trasporti Adina Valean questa mattina è intervenuta sul tema del futuro dell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, sollevato il mese scorso a Bruxelles dall’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo attraverso un’interrogazione parlamentare.

Sofo a inizio luglio aveva portato all’attenzione della Commissione europea la situazione dello scalo reggino sottolineando la situazione paradossale di un’infrastruttura al contempo crocevia dello sviluppo della rete di trasporti nell’area mediterranea voluta e promossa dall’UE ma oggetto in questi anni di un progressivo depotenziamento.

Un paradosso che oggi è stato confermato dallo stesso commissario Valean, il quale ha riconosciuto la visione di Sofo circa la strategicità dell’aeroporto di Reggio Calabria affermando che “svolge un ruolo centrale nel garantire la coesione del territorio dell’UE” e che “soddisfa tutti i requisiti per far parte della rete globale Ten-T”.

Un ruolo che però lo stesso commissario europeo sottolinea non essere stato supportato da adeguati investimenti, specificando che “l’aeroporto dovrebbe essere ammodernato al fine di conseguire la conformità ai requisiti” previsti nel regolamento della rete Ten-T” ma astenendosi da dare indicazioni sul tipo di governance da adottare.

Per Sofo si tratta di “un riconoscimento importante da parte della Commissione europea che indica inequivocabilmente la strada da seguire per il futuro dell’aeroporto Tito Minniti, cioè quella dell’ammodernamento e del potenziamento.

D’altronde il recente inserimento dell’intera Statale 106 nel Ten-T e l’apertura della UE alla realizzazione del Ponte sullo Stretto rendono chiaro che il destino naturale dello scalo aeroportuale reggino è quello di hub per tutta l’area dello Stretto.

La politica di depotenziamento portata avanti negli anni scorsi è stata dunque miope e in controtendenza rispetto ai progetti europei. Perseguendo la logica della sostenibilità economica nel breve periodo si è perso di vista non solo il ruolo sociale di questa infrastruttura in termini di coesione territoriale ma ci si è dimenticati anche di analizzarne il ruolo in prospettiva sulla base dei progetti europei in cantiere.

Grazie a questa interrogazione ora possiamo mettere un punto fermo dal quale partire e consentire alle nostre istituzioni regionali e nazionali di programmare gli investimenti necessari con la consapevolezza di poter trovare nella Commissione europea un partner per il rilancio di questa infrastruttura.”

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