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Raccontiamo Fuscaldo: cultura, musica, gastronomia, stare insieme

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Raccontiamo Fuscaldo: cultura, musica, gastronomia, stare insieme

Lo scorso 24 agosto, a Scarcelli, frazione di Fuscaldo in provincia di Cosenza, si è tenuto un evento dal titolo “Raccontiamo Fuscaldo” nel quale, oltre alla degustazione di prodotti tipici ad opera del Comitato Fuscaldo-Scarcelli, hanno avuto luogo due presentazioni letterarie: “La conchiglia d’argento” di Gianni de Seta e Malacura” di Ercole Cavaliere.

De Seta, classe 1939, dirigente della Lega delle Cooperative, è stato sindaco di Fuscaldo e più volte Consigliere provinciale. Numerosi i suoi saggi, l’ultimo ambientato nella Napoli del 1647, dove i lazzari, insieme all’indimenticabile Masaniello, iniziavano una rivolta contro il malgoverno. Il collegamento con un periodo storico tanto intenso ed importante, con duecento armigeri partiti da Fuscaldo e inviati dal marchese Giambattista Spinelli in difesa del Regno, che si schierarono dalla parte del popolo e combatterono a loro fianco. Molti gli applausi rivolti a Gianni De Seta per le sue descrizioni minuziose e curate, memoria storica di un territorio che ama e coltiva da sempre.

Il secondo libro presentato è stato “Malacura” di Ercole Cavaliere, venuto a mancare poco dopo la pubblicazione del libro, che racconta le vicissitudini di un malato oncologico calabrese, con il suo calvario di ordinaria mala sanità e speranza. Un testamento, un monito, donato ai posteri, da parte di chi ha sempre lottato in prima persona, dialogando e chiedendo giustizia sociale. Edito da Officine Editoriali da Cleto, era presente l’editore Marco Marchese, che ha dialogato con Lara Ramundo, amica di Ercole Cavaliere e che abbiamo intervistato:

Per me è stato molto emozionante preparare la presentazione di questo libro perché ero legata ad Ercole da un rapporto d’amicizia. Ercole mi conosceva da quando ero piccola e negli ultimi mesi della sua malattia c’è stato un continuo scambio di messaggi, in quanto Ercole non riusciva più a parlare. Voleva presentare il suo libro ma non ce l’ha fatta, ecco perché per me è emozionante ancora di più ricordarlo. Lui lascia un segno nella nostra comunità, perché era impegnato a 360 gradi in qualunque tipo di attività, con lui si poteva parlare, si andava da lui anche per un consiglio, era davvero una persona speciale, che ha lasciato una traccia, siamo riusciti a dedicargli una serata perché credo che lo meriti, lui l’avrebbe voluto, perché l’aveva programmata questa presentazione, pensare che adesso l’ho fatto veramente, mi rende felice”.

Durante la serata, il pubblico ha potuto apprezzare e applaudire gli intermezzi di Santino Cappadone, che ha interpretato alcuni versi di “U mbèrnu” della Divina Commedia di Dante Alighieri, tradotta in dialetto fuscaldese, di prossima pubblicazione con la casa editrice Officine Editoriali da Cleto.

Abbiamo chiesto all’autore come sia nata questa idea così originale:

Tutto nasce dai programmi nati per la celebrazione del settecentesimo anno di Dante, e dai servizi televisivi che illustravano questa data importante. Così mi sono chiesto, come sarebbe stata la Divina Commedia, nello specifico ho tradotto solo l’inferno in dialetto fuscaldese. E se Dante fosse nato a Fuscaldo? Come l’avrebbe scritta quest’opera? Così, ho iniziato a sostituire ogni parola del fiorentino volgare il dialetto fuscaldese, incontrando piccolissime difficoltà, constatando che, nel nostro dialetto, non esistono il passato remoto e il futuro, così da costringermi di volta in volta, a cambiare i tempi verbali”.

Presente anche Pietro Molinaro, Presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e della legalità diffusa della Regione Calabria. Sentito il suo ringraziamento al Comitato Sant’Antonio per l’invito: “Mi onora, ovviamente, poter partecipare a questo evento sulla socialità, ma anche in qualche modo di ricordi e memoria. Tre autori importanti, 3 volumi, uno dei quali deve ancora uscire, raccontano le speranze, fatti concreti ovviamente storici, ma anche di vita vissuta nel momento in cui si parla di sanità, di mala sanità, per questo non ci dobbiamo girare dall’altra parte, ma dobbiamo cercare di migliorare l’aspetto sanitario perché è un servizio essenziale, e prendere tutto ciò come sprone poiché questa Calabria deve cambiare passo e deve cambiare volto, e questo lo possiamo fare se puntiamo alle nostre radici, alla nostra cultura, ma soprattutto socializzare e fare in modo che  su tutti i territori come Fuscaldo questa sera, si faccia un passo in avanti in tutti i sensi”.

Rosario Rullo, Vice Presidente del Comitato Sant’Antonio, fa le veci del Presidente che, per motivi personali, non è potuto essere presente: “Questa sera è un bel momento per la nostra comunità, dove la cultura, la gastronomia e la socialità, si uniscono per dare vita a tutto questo. Abbiamo presentato due libri importanti: “Malacura” che parla di mala sanità e dei problemi legati a quest’ultima nella nostra regione. E “La conchiglia d’argento” romanzo storico che è fondamentale per la storia di Fuscaldo e del suo bellissimo territorio”

Un momento toccante è stata la consegna di una targa da parte del Comitato Sant’Antonio alla famiglia di Ercole Cavaliere, riconoscimento ritirato dalla figlia Gemma, che ha ricordato la figura di suo padre e di come il suo sia un messaggio di speranza e dialogo, per tutti.

Presente anche il Sindaco Giacomo Middea, che dal palco ha fatto un plauso per un evento così riuscito e partecipato, parlando delle personalità degli autori e dell’importanza di questi due libri per la comunità intera. La serata è proseguita con l’intrattenimento musicale di Francesco Santoro, Adele Pizzino, Eliodoro Santoro. Ospite inoltre il maestro Francesco Gullo.

Riccardo Cristiano

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