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Lamezia. L’Antico Mulino delle Fate nel docufilm “Scusa Italia”

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Giornate Europee dei mulini, l’Antico Mulino delle Fate rappresenterà la Calabria

Anteprima a Venezia l’8 settembre

L’Antico Mulino delle Fate di Lamezia Terme approda a Venezia con il docufilm “Scusa Italia” del regista e compositore Giovanni Panozzo.

A darne notizia è lo stesso Fabio Aiello, protagonista, assieme alla moglie Anna Filardo, entrambi ingegneri, del recupero del vecchio mulino ad acqua che sorge a Lamezia nella zona nord del Castello Normanno, sulle sponde del fiume Canne. La storia di questa ristrutturazione è infatti al centro di uno degli episodi che compongono il docufilmcon le suestorie di lavoro, legalità, riscatto sociale e recupero ambientale. L’opera, della durata di 62 minuti, è prodotta da Fai-Cisl, Agrilavoro e Fondazione Fai-Cisl Studi e Ricerche,e sarà proiettata in anteprima assolutanel corso dell’evento finale delPremio collaterale “Persona Lavoro Ambiente”che si svolge in occasione della 80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia.

“La nostra – afferma Aiello – è una storia che parte dal nulla, anzi da un cumulo di rovine abbandonate nel nulla: ma è un nulla lussureggiante, sommerso dalla vegetazione di un bosco fatato, un luogo risorto grazie all’opera di giovani mani, alla gratitudine degli uomini che si prendono cura della casa comune, diventando punto d’incontro per un’intera comunità. Ѐ appunto l’Antico Mulino delle Fate, secondo la leggenda il Regno della Fata Gelsomina, e siamo davvero orgogliosi che oggi la storia di questo recupero sia raccontataneldocufilm”.

“Scusa Italia”, spiega il regista Panozzo, “nasce da un viaggio tra due estremi del Paese, Palermo e Lecco, che ha portato una potatura dell’ulivo in memoria di Paolo Borsellino da Via d’Amelio fino a una scuola di Lecco, dove è stata piantata: un viaggio che rappresenta l’occasione per incontrare persone e comunità che vogliono migliorare il nostro Paese attraverso relazioni generative e con l’impegno contro la mentalità mafiosa”.

Il viaggio incontra appunto storie di migranti, di redenzione dal malaffare, storie che chiedono scusa, ma che sanno anche dire grazie. Ѐ il caso anche dell’Antico Mulino delle Fate, in cui redenzione e gratuità s’incontrano nel cuore della Calabria, denso di bellezza e di pace, dove Fabio e Anna, originari del posto ma residenti in Svizzera, genitori di due bambini, hanno permesso a un luogosimbolico, anche dal punto di vista storico e culturale, di riscattarsi dall’oblio, restituendolo alla sua funzione d’incontro e di relazione. “Il sorriso e la gratitudine che traspaiono da queste storie sono un grande segno di speranza per tutti noi”, conclude infatti il regista, che per l’episodio sul mulinoha girato le sue riprese sul territorio ma anche toccato con mano la vita quotidiana in Svizzera dei suoi restauratori.

La proiezione del docufilm avrà luogo venerdì 8 settembre durante l’evento “Persona Lavoro Ambiente”, che si terràdalle 11 alle 13 nello Spazio Incontri Venice Production Bridge, nell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia. Alla premiazione, giunta alla sua quarta edizione, assegnata dalla Fai-Cisl e dalla sua Fondazione Studi e Ricerche alle opere considerate più interessanti nel trattare i temi del lavoro e della sostenibilità ambientale, economica e sociale, interverranno Onofrio Rota, Segretario Generale Fai-Cisl Nazionale e Vincenzo Conso, Presidente Fondazione Fai-Cisl Studi e Ricerche. Saranno presenti anche alcuni protagonisti di “Scusa Italia”, tra i quali diversi lavoratori, imprenditori e componenti della famiglia Borsellino.

Lamezia. L’Antico Mulino delle Fate nel docufilm “Scusa Italia”

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