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Escursione in barca nel golfo di Policastro per Le Città Visibili

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Escursione in barca nel golfo di Policastro per Le Città Visibili

In un’ assolata mattina di settembre dai colori intensi salpiamo da San Nicola Arcella; passando davanti a Tortora, di cui Daniele ci segnala l’interessante Museo archeologico di Blanda, ubicato nel Palazzo Casapennase, scorgiamo Torre Nave, risalente al XVI secolo.

Temperatura e mare sono perfetti per la nostra passeggiata in barca costeggiando il Golfo di Policastro in compagnia dei fratelli Mandato, Pierluigi, al timone, e Daniele, che ci illustra la costa e ci condurrà, in seguito, in giro per grotte. Il fiume Noce segna il confine tra Calabria e Lucania e ci prepariamo per la nostra “Basilicata coast to coast”.

Escursione in barca nel golfo di Policastro per Le Città Visibili

Il paesaggio diventa più selvaggio, il verde più intenso, coste frastagliate, poche spiaggette, suggestive insenature che nascondono grotte indimenticabili Giungiamo, dopo poco, a Castrocucco (“vecchia fortezza”) di Maratea, noto per la secca non molto distante dalla riva e per le sue pittoresche calette.

Le curiosità e gli scorci da osservare vengono interrotti dagli scatti dei telefonini che immortaleranno per tutto il giorno insenature e incantevoli paesaggi incontaminati.

Maratea (“mare degli dei” se seguiamo l’etimologia greca o “terra del finocchio selvatico” se consideriamo il latino “marathus”) si trova al centro del golfo di Policastro; ha di fronte le sue caratteristiche “caletta a gnura” (della signora) e scoglio “d’ u tuppu” (del tuppo), punto che fu un probabile approdo romano.

Daniele ci indica, su uno sperone roccioso, la Torre Caino, edificata nella seconda metà del XVI secolo per la difesa della costa e ci fa notare, nel verde che si arrampica tra le rocce, la caratteristica primula Palinuri.

Ci fermiamo nella caletta del Fungo, così chiamata per lo scoglio che presenta questa forma, e ci godiamo un meraviglioso bagno che culmina con la visita ad alcune grotte: in quella “della Madonnina” (cosiddetta familiarmente per la statuina che vi era all’interno) esiste un suggestivo alto foro panoramico che si apre sul cielo e sugli alberi, dandoci l’impressione di trovarci nel fondo di un ampio pozzo roccioso.

Proseguiamo il tour e passiamo davanti all’ampia spiaggia di Santa Teresa e a varie scogliere, fino a raggiungere la Grotta di Nessuno, in cui alcuni di noi si addentrano con Daniele.

Descriveranno meraviglie: giochi di luce che vanno dal turchese al verde smeraldo e pesci che ricamano l’acqua trasparente coi loro volteggi.

Continuiamo a navigare sottocosta e scorgiamo l’Isola di Santo Janni e l’isolotto della Matrella, che costituiscono l’arcipelago delle isole Itacensi della Basilicata; sulle loro rocce vive la rara lucertola blu o drago di Santo Janni.

Cala Jannita (o spiaggia nera) si palesa con la sua atmosfera un po’ inquietante e il gorgoglio sinistro del mare che entra ed esce dagli anfratti: ha un fascino tutto suo. Su tutto sovrasta il Cristo di Maratea, costruito proprio nel punto medio del Golfo di Policastro, con i suoi 21 metri di altezza.

Dà l’impressione di abbracciare chi arriva dal mare, ma in realtà è raffigurato di spalle: il suo sguardo è rivolto verso Maratea e i suoi abitanti affinché li protegga. Commissionata dal Conte Stefano Rivetti di Valcervo per ricordare il figlio scomparso, le cui sembianze del volto lo ricordano, venne scolpita dall’artista fiorentino Bruno Innocenzi e costituisce il punto più panoramico di tutto il territorio, spaziando tutt’intorno dal mare alle alture più interne.

In questo punto si concentrano una serie di torri: Torre Santa Venere (la più grande e la più rimaneggiata), Torre Apprezzami l’Asino, Torre di Acquafredda, Torre dei Crivi (che domina la cala di Mezzanotte), ciascuna con la sua peculiarità, si ergono su tavolozze di colori e vedute mozzafiato.

A questo punto ci troviamo al confine con la Campania e non possiamo fare a meno di giungere alla statua, in bronzo, non molto nota in verità, della Spigolatrice di Sapri (1994), adagiata sullo Scoglio dello Scialandro e rivolta verso la città.

Il tramonto si avvicina e torniamo verso San Nicola Arcella, non prima di un tuffo nel tratto di mare della secca della Giumenta a goderci i colori che sfumano intorno a noi.

Una giornata intensissima che ci ha visto toccare ben tre splendide regioni in un susseguirsi di emozioni e sorprese…la nostra Presidente non ci delude mai!

Giuliana Manfredi

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