Lamezia. Masi (PD): le giravolte e i silenzi dell’assessore Gargano
3 min di letturaContinua il botta e risposta a distanza tra il Pd e l’assessore Gargano
Di seguito la nota di Gennarino Masi, segretario cittadino del Pd:
La risposta insolente data dall’assessore Gargano al nostro comunicato stampa, riguardo la sua assenza alla seduta di Giunta Comunale che, nel pieno dell’esame in atto nella competente Commissione Consiliare, ha deciso improvvisamente, e guarda caso poco prima della seduta consiliare che doveva approvare il DUP e il Bilancio Preventivo contro il parere dei Revisori dei Conti e con consiglieri di maggioranza sul piede di guerra, di approvare la proposta di PSC per
accattivarsi l’astensione di parte dell’opposizione di destra, ci costringe a fare una ferma replica anche per non consentire che passi l’idea che ogni Assessore cittadino possa consentirsi i toni arroganti del suo datore di fiducia, ritenendosi unto dal Signore.
Nel chiederle scusa per aver avuto il tempo di seguire solo gli atti ufficiali della Giunta piuttosto che le sue “sacre” pagine social, facciamo presente che siamo riusciti ad avere il chiarimento che volevamo, ottenendo dall’assessore alla cultura del comune di Lamezia la dichiarazione pubblica sulla propria piena condivisione della proposta del Piano Strutturale Comunale.
La “giustificazione” della sua assenza dimostra comunque di fatto che le passerelle (bergamasche e non) sono da lei considerate più importanti dell’approvazione (che lei definisce “storica”) di un Piano che determinerà in modo disastroso i destini del territorio, con una scelta (l’assentarsi) che stride insanabilmente con il momento “epocale” che lei attribuisce all’evento.
Quel che più conta, purtroppo, è che in tutto questo gran fervore (a voler esser buoni) da lei sfogato contro il PD, l’assessore ha però sorvolato sul parere espresso dalla Sovrintendenza, che in tale suo parere “obbligatorio” ha indicato una lunga serie di criticità, che lei, proprio per il suo ruolo, la sua qualifica professionale e i legami, da studiosa, con la stessa Sovrintendenza, avrebbe dovuto, per una questione di etica, valutare e ponderare con la massima attenzione e cautela, perché esso conclude con la precisazione che se non vengono rispettate alla lettera le sue prescrizioni il parere stesso sarà da intendersi negativo.
Dobbiamo, quindi, prendere atto che l’assessore è, invece, d’accordo sul contenuto di un Piano che è, per molti aspetti, contrario alla posizione di un organo dello Stato che – ricordiamo all’assessore alla cultura – si occupa della tutela di quel patrimonio, rispetto alla quale lei motiva la propria presenza in questa Giunta comunale di destra camuffata da “civismo”.
Ci permettiamo anche di suggerire all’assessore Gargano, dai nervi a fior di pelle, di non dimenticarsi del suo ruolo pubblico che la obbliga a dare conto del suo operato ai cittadini e del “dovere” di recepire le critiche soprattutto di quei partiti che rappresentano una comunità politica e che lavorano per il territorio e non per approvare, come specchietti per le allodole, piani urbanistici che nelle pieghe sono invece il crocevia di interessi privati convergenti tra loro, ma divergenti rispetto agli interessi pubblici, che non sono monetizzabili in euro, o in altre nomisme antiche o moderne che siano, ricordandole che lei è d’accordo con un Piano che tende a consumare altro suolo, che va in direzione opposta alla decostruzione e che è a favore del consumo di paesaggio.
Ora comunque la città, può stare più tranquilla, perché il Piano strutturale comunale formato Mascaro (ed origina da Speranza) ha il sigillo postumo dell’assessore alla cultura, che celebra i monumenti e
nello stesso tempo benedice contraddittoriamente il consumo di suolo, mentre l’Europa e l’Italia sono impegnate nella direzione opposta.
Gennarino Masi
Segretario Cittadino PD