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Fatture false, 40 perquisizioni in tutta Italia, anche in Calabria (VIDEO)

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Fatture false, 40 perquisizioni in tutta Italia, anche in Calabria

I finanzieri del Comando Provinciale Milano, su delega della Procura di Monza, hanno eseguito un decreto di perquisizione nei confronti di numerose persone e società in Lombardia, Liguria, Puglia e Calabria, costituenti un’organizzazione dedita al riciclaggio di proventi derivanti da frode fiscale

I finanzieri del Comando Provinciale Milano, su delega della Procura della Repubblica di Monza, hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione emesso nei confronti di numerose persone fisiche e società ubicate in Lombardia, Liguria, Puglia e Calabria.

L’articolata indagine condotta dai militari del Gruppo Sesto San Giovanni ha permesso di disvelare l’esistenza di un’insidiosa organizzazione dedita al riciclaggio di proventi illeciti, derivanti da un’articolata frode fiscale nel settore dei servizi alle imprese.

Nel sistema fraudolento sono allo stato coinvolte, a vario titolo, 9 persone fisiche nonché 18 società attraverso cui venivano illecitamente veicolati i flussi di denaro.

Le perquisizioni, eseguite da oltre 90 finanzieri appartenenti a diversi Reparti del Comando Provinciale, hanno permesso di sequestrare rilevante documentazione contabile, extracontabile ed informatica.

L’operazione di servizio è stata supportata da unità cinofile cash dog specializzate nella ricerca di banconote.

Gli accertamenti investigativi si sono concentrati su una società brianzola operante nel settore dell’imballaggio e confezionamento che si è rivelata vero e proprio epicentro di una fitta rete di numerosi altri soggetti economici, operanti in molteplici settori (logistica, trasporti, servizi di pulizia, sicurezza) i quali, basandosi sull’emissione di fatture false per 50 milioni di euro e mancato versamento di contributi previdenziali, riuscivano a fornire ai clienti finali mano d’opera a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, effettuando di fatto una “somministrazione illecita di manodopera” basata su contratti di appalto “non genuini”.

Le investigazioni consentivano altresì di rilevare come i proventi delle attività illecite venivano riciclati attraverso il trasferimento di somme su conti correnti intestati a soggetti compiacenti, che venivano poi prelevate in contanti e retrocesse agli artefici della frode.

L’attività svolta rientra nella più ampia missione della Guardia di Finanza volta al contrasto della criminalità economica al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale nonché di salvaguardare i cittadini e gli operatori economici onesti.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla predetta Procura della Repubblica in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021.

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