Uscire dalla ‘ndrangheta si può
3 min di letturaUscire dalla ndrangheta si può non è più frase emblematica, ma corrispondente ad una realtà, vera, poiché proposta dal modello applicativo della legge Di Bella, certamente diversa dai soliti cliché.
Prodotta dal giudice Roberto Di Bella, presidente del tribunale dei minori quando la scrisse, la legge si sostanzia nella possibilità concreta di ‘sottrarre i figli minorenni dei mafiosi ai contesti sociali e culturali di illegalità facendo si che i giovani eredi dal segnato destino di odio e violenza, potessero sperimentare un’alternativa di vita.
Tale alternativa deve assicurare loro, ovviamente, un futuro diverso e libero. Una scelta importante, quella di togliere i figli alla famiglia naturale, spesso dolorosa e non compresa dai familiari dei minori, ma che, lentamente, ha dimostrato loro di essere uno strumento indispensabile per salvare i propri figli dal baratro della perdizione.
L’associazione internazionale Biesse ha realizzato (e già presentato) una proposta di legge che mira a consolidare nel tempo la promozione ed il sostegno economico della massima assise legislativa della Calabria alle iniziative socio-culturali del progetto denominato “Giustizia e umanità liberi di scegliere”, promosso in ambito nazionale dall’associazione culturale no profit per il bene sociale di seguito nominata Biesse.
Il progetto Giustizia e umanità liberi di scegliere, ormai divenuto in ambito nazionale un faro di civiltà ed esempio per altre iniziative nel campo della promozione dei valori dell’impegno civico, si ispira all’azione giuridica e sociale del giudice dott. Roberto Di Bella.
Le basi del progetto traggono origini dall’esperienza personale e diretta del dott. Di Bella negli anni in cui ha prestato servizio presso i tribunali per i minori della nostra nazione.
Nello specifico, si prevede l’attivazione di un percorso educativo condiviso che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado calabresi e non, che ha quale finalità quella di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica, attraverso la promozione e divulgazione del libro liberi di scegliere nonché alla visione dell’omonimo film.
Inoltre, si prevede che il consiglio regionale della Calabria, finanzi, una serie di borse di studio, intitolate a vittime delle mafie, da assegnare ai migliori studenti o istituti scolastici che si saranno cimentati nell’elaborazione di un testo o nella realizzazione di un cortometraggio inerente il percorso liberi di scegliere. L’iniziativa legislativa rende stabile ed istituzionalizza una collaborazione tra l’associazione culturale sociale Biesse ed il consiglio regionale della Calabria che di fatto è già attiva da due anni attraverso un primo protocollo d’intesa sottoscritto nell’anno 2021. La legge comporta oneri, per come si desume dall’articolo 5, ed é composta da cinque articoli.