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Calabria Sociale: la regione investa sul trasporto aereo

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Siamo nel 2023, in pieno sviluppo di un mondo in evoluzione, ma, purtroppo, la Calabria non ha seguito e inserito la marcia giusta per essere all’altezza della veloce corsa al modernismo

Un riferimento logico, per quanto riguarda l’emblema del futuro: il trasporto aereo. Una gestione unica in una sorta di monopolio, in questo specifico caso altamente errato nel senso e nei contenuti, per la conduzione dei tre aeroporti che, per chiarezza di dati desidero ricordare a chi mi legge: Crotone, Lamezia e Reggio Calabria.

Ma nessuno dei tre è nella posizione ideale d’essere definito il “leader” del triangolo aeroportuale, per una costante serie di mancanze e difetti che vanno dal rapporto umano e sociale, tra base e vertice, all’interesse reale verso le strutture, una direzione, me lo si conceda senza offesa, a cui, oggi come oggi, sembra interessi solo il Lamezia Terme, in particolare per la sua centralità e la possibilità d’essere raggiunto da qualunque punto della geografia regionale.

Lo scalo non ha neppure un nome ma un generico “aeroporto della piana”; s’era suggerito, da più parti, Folco Ruffo di Calabria, il secondo in comando dietro l’asso aereo della prima guerra mondiale Francesco Baracca, nulla di fatto. Per gestire il settore del volo calabro, in termini flusso utenza e base per un turismo di massa, servono persone veramente competenti, che vengano dalla struttura e siano del luogo. Processi, inchieste, corse giuridiche e cancellazioni sono una molecola in un fiume di carte bollate fuori dalla realtà aerea. Nulla di personale nei confronti di chi pensa di avere in mano lo scettro del conduttore societario, ritrovandosi, purtroppo, oggi, con un pugno di mosche. Quali programmi sono stati messi in percorso per la visibilità della stagione passata e di quella in arrivo? (COVID a parte) Quanti passeggeri hanno deciso di venire o partire dalla nostra regione? Non ho letto alcun dato reale ma solo cifre di una statistica molto poco attendibile, considerando che la società gestisce, lo ripeto ancora, tre aeroporti e non solo il Lamezia Terme. Inoltre documenti (non segretati) riguardanti le varie fasi della società che, da quanto mi risulta, più volte richiesti ma mai consegnati, in una forma di mistero che fa nascere sempre maggiori sospetti di qualche cosa non funzionante come dovrebbe.

Sarebbe il caso che la dirigenza, con il suo amministratore, lasci l’isolamento degli uffici direzionali (sembra un bunker antiterroristi!) scenda tra i propri dipendenti per capire e sentire le loro necessità ed acquisire anche eventuali e possibili suggerimenti. In tempi mutati e mutevoli, il percepire la storia direttamente, può diventare un vantaggio, per poter dare una svolta e una indicazione di compiti che permetta uno sviluppo diverso da quello attuale, senza abbandonare al vento nessuna struttura. È strano e certamente poco proficuo economicamente, chiamare da fuori regione altri personaggi per gli incarichi di dirigenza, costi elevati che gravano sul bilancio societario. Un consiglio ai dipendenti, impiegati e operai, per ricordare loro che lavorano per vivere e non vivono solo per lavorare, rispetto delle personalità, dei diritti e doveri, per un rapporto che sia realmente all’avanguardia per la concretizzazione dei vari interessi.

Mi risulta, posso sbagliare e ne sarei più che lieto, che nella società sarebbe stata instaurata una disciplina rigida (quasi una dittatura) vorrei ricordare a tutti che il bastone e la carota sono fuori moda, inutili sotto ogni aspetto, si ottiene di più, lo ripeto, con il dialogo e il contatto diretto.

Grazie per il tempo che mi avete concesso nel leggermi.

Gianfranco Turino
Calabria Sociale

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